Tweet razzisti e omofobi del presidente di commissione alla maturità: il caso a Pavia

A pochi giorni dagli esami di maturità a Pavia è scoppiato un "caso" che investe il presidente di una commissione di esame. Si tratta di Carlo Gallarati, ingegnere di Broni e insegnante in pensione, che è stato nominato dall'Ufficio scolastico territoriale come presidente della commissione che esaminerà due classi quinte del liceo scientifico Copernico. Gli studenti, spinti dalla curiosità di sapere qualcosa in più sul commissario esterno, hanno cercato su Google qualche informazione su di lui. E, tra informazioni sulla sua professione e un sito web personale, si sono imbattuti anche in messaggi dai contenuti razzisti e omofobi su Twitter. Gli studenti si sono quindi rivolti al loro preside, Mauro Casella, che ha subito informato l'Ufficio scolastico regionale. La decisione è stata quindi quella di sostituire il presidente di commissione. Il nuovo designato dovrà essere deciso nelle prossime ore, dal momento che la data della prima prova degli esami di maturità è fissata per mercoledì 19 giugno ma la commissione d'esame si riunisce lunedì 17 giugno.
A far scoppiare il caso il quotidiano La Provincia pavese
A far deflagrare il caso è stato un articolo apparso sul quotidiano locale "La Provincia pavese": la testata ha anche pubblicato i tweet incriminati, che ora non sono più visibili perché l'ingegner Gallarati avrebbe modificato le impostazioni della privacy del suo account. I messaggi in questione sono di questo tenore: "Anch'io ho incontrato una "risorsa" negro sulla tangenziale ovest di Milano che andava in bicicletta sulla corsia di emergenza contromano. Spero che l'abbiano travolto", scriveva l'ingegnere ritwittando una notizia analoga. E ancora, sempre riprendendo da una fonte terza la presunta notizia di un richiedente asilo accolto in quanto gay, scriveva: "Per accertare se è vero li metterei in una gabbia con un orango-tango come nel film di Fantozzi". Commentando un'aggressione compiuta da uno straniero l'ingegnere invece scriveva: "Bisogna girare con la pistola e quando uno ti aggredisce sparargli nei coglioni". L'ingegnere si è difeso dalle accuse, sostenendo di aver scritto quei messaggi su Twitter da libero cittadino e solo per la "cerchia" dei suoi conoscenti. Contattato da Fanpage.it non ha smentito il contenuto dei suoi messaggi, anche se non ha voluto commentare pubblicamente la vicenda che lo riguarda.