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Trenord: “Bus al posto dei treni sulle linee meno frequentate”. Pendolari sul piede di guerra

Trenord, azienda che gestisce il trasporto ferroviario regionale in Lombardia, intende sostituire i treni più vecchi sulle linee meno frequentate con degli autobus. Lo ha affermato il nuovo amministratore delegato dell’azienda Marco Piuri nel corso di un’audizione davanti alla commissione Territorio e infrastrutture di Regione Lombardia: “L’intervento riguarderà solo l’1 per cento dei passeggeri, cioè settemila viaggiatori su 750mila”, ha spiegato l’ad. I comitati di pendolari sono sul piede di guerra: critiche anche da M5s e Pd.
A cura di Francesco Loiacono
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Le voci circolate finora sono state confermate: Trenord, azienda che gestisce il trasporto ferroviario regionale in Lombardia, intende sostituire i treni più vecchi sulle linee meno frequentate con degli autobus. Lo ha affermato il nuovo amministratore delegato dell'azienda, Marco Piuri, subentrato recentemente a Cinzia Farisè. Piuri ha parlato delle future strategie di Trenord nel corso di un'audizione che si è tenuta questa mattina alla commissione Territorio e infrastrutture di Regione Lombardia: "Abbiamo proposto di ridurre le corse dei treni con meno di 50 passeggeri sulle linee più periferiche sostituendoli con autobus", ha detto l'ad, sottolineando come l'intervento riguarderà "solo l'1 per cento dei passeggeri, cioè settemila viaggiatori sui 750mila" utenti giornalieri che utilizzano i convogli di Trenord. La rimodulazione del servizio dovrebbe partire dal 9 dicembre, quando scatterà l'orario invernale e riguardare quattro o cinque tratte, come la Cremona-Mantova e altri percorsi in Valtellina: "Non crediamo di peggiorare il servizio ma diciamo ai settemila che anziché andare in stazione e trovare un treno soppresso troveranno un autobus certo che li porterà a destinazione", ha detto il manager della società che è partecipata al 50 per cento da Ferrovie Nord Milano (ossia Regione Lombardia) e per l'altra metà da Trenitalia. Proprio da quest'ultima ci si attende l'arrivo dei treni aggiuntivi promessi, oltre 20 convogli in più durante il periodo invernale.

Protestano i pendolari

Per Piuri l'obiettivo di Trenord è quello di dimezzare le soppressioni e i disservizi dovuti all'azienda. Ma la prima mossa per arrivare a questo obiettivo non è affatto piaciuta a molti comitati di pendolari, già sul piede di guerra: "Regione Lombardia non riesce a far gestire l'attuale sistema ferroviario a Trenord – scrive il comitato pendolari linea Mantova-Cremona-Milano (una di quelle colpite dalla sostituzione dei treni con bus) "Inorario" – Ci era però stato detto che, molto probabilmente, qualche segnale di miglioramento ci sarebbe stato a partire da Giugno 2019, con ulteriori margini di manovra verso fine 2019. Oggi veniamo a sapere che almeno fino a fine 2020 non ci saranno miglioramenti e oltretutto molte corse saranno tagliate, soprattutto sulla Cremona-Mantova? Ma noi cosa lo paghiamo ancora a fare il biglietto? – hanno aggiunto i pendolari – A questo punto viene veramente da chiedersi: ma siamo in un paese civile, che vuole puntare sulla modalità sostenibile? Sostituendo i treni con Bus?"

M5s: Altri due anni di inferno per i pendolari

Duro anche il commento del MoVimento 5 stelle Lombardia dopo l'audizione di Piuri alla Commissione regionale Territorio e infrastrutture: "Da quel poco che è trapelato ci saranno dei tagli al servizio ferroviario, che su alcune tratte potrà essere effettuato anche con i bus, e non ci sarà nessun cambiamento sensibile sulle linee per i prossimi 24 mesi. Stando alle parole pronunciate da Trenord oggi in Commissione, probabilmente saranno altri due anni d’inferno per i pendolari – hanno detto i Cinque stelle in una nota – Siamo molto preoccupati, le linee diesel di tutta la Lombardia, che sono le più deboli e distanti dai grandi centri, saranno le più colpite. Si taglia sulle zone di confine, quelle dove i cittadini fanno più fatica a muoversi. Così non si va da nessuna parte, il servizio è già ampiamente compromesso e probabilmente peggiorerà. Trenord – conclude la nota del M5s – si è mostrata incapace di tutelare i pendolari e i viaggiatori lombardi, in linea con la colpevole gestione della storica maggioranza politica lombarda che per anni ha ignorato i pendolari e minimizzato i problemi arrivando solo oggi ad ammettere i mancati investimenti e la cattiva gestione del servizio. Per il M5S le politiche di trasporto pubblico devono tornare al centro dell’azione regionale".

PD: Confermato il fallimento del sistema ferroviario in Lombardia

Non sono mancate anche le critiche da parte del Pd: "Oggi in commissione Trasporti è stato ufficialmente confermato il fallimento del sistema ferroviario in Lombardia – ha detto il consigliere regionale dem Matteo Piloni – Lo ha ammesso lo stesso assessore che ha dichiarato in tutta franchezza di aver ereditato una situazione, per usare le sue stesse parole, che fa letteralmente schifo. Dal nuovo amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, abbiamo invece scoperto che questo stato di emergenza durerà almeno altri due anni e che il 5% del servizio effettuato su ferro sarà sostituito da servizio su gomma, non conosciamo ancora le linee che saranno coinvolte, ma sicuramente saranno penalizzate le linee del sud della Lombardia, come per esempio la Mantova-Cremona-Codogno che è stata citata dallo stesso Piuri e che già in questi giorni sta subendo sostituzioni con i bus. Una pessima notizia per i nostri territori che avrebbero invece bisogno di un rilancio e non di ulteriori penalizzazioni". Lo stesso Piloni ha poi aggiunto che "subito dopo l'audizione, Forza Italia e Lega hanno votato una risoluzione per allungare i contratti di servizio con Trenord fino al 2026. Non è incredibile?". Per il 13 novembre è in programma una seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla condizione del trasporto ferroviario: davanti al Pirellone il Pd ha organizzato una mobilitazione dal titolo "Non un treno di meno".

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