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Trasportavano uccelli in gabbie strette, dopo averli maltrattati: due denunciati a Brescia

Due persone originarie di Pisa sono state fermate a Brescia dai carabinieri del gruppo Forestale e denunciate per maltrattamento di animali. Trasportavano nella loro auto, rinchiusi in gabbie piccolissime, oltre 100 uccelli vivi, sottoposti in precedenza a crudeli maltrattamenti e privazioni. Gli esemplari, cesene e tordi, avrebbero fruttato circa diecimila euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Due persone originarie di Pisa sono state fermate a Brescia dai carabinieri del gruppo Forestale di Vicenza. I due, noti trasportatori abusivi di animali destinati alla vendita, sono stati denunciati per diversi reati tra cui maltrattamento di animali. Nella loro auto i militari del gruppo forestale di Vicenza hanno scoperto quattro trasportini in legno, all'interno dei quali si trovavano 35 piccolissimi scomparti. Negli spazi angusti viaggiavano oltre cento uccelli vivi: cento Cesene e 26 tordi.

La vendita degli uccellini avrebbe fruttato quasi diecimila euro

Gli animali, tutti in pessime condizioni igienico-sanitarie e muniti di anelli di riconoscimento visibilmente contraffatti e in alcuni casi amovibili (circostanza contraria alle normative vigenti), erano accompagnati da un foglio con le indicazioni sul prezzo di vendita degli esemplari, che avrebbero fruttato in totale 9.360 euro. I due soggetti fermati sono stati denunciati per maltrattamento di animali, ricettazione, contraffazione e uso abusivo di sigilli.

Gli animali erano stati incisi sul ventre per determinarne il sesso

Gli uccelli, probabilmente provenienti da un traffico internazionale tra Francia e Italia, erano stati crudelmente rinchiusi in spazi angusti per un lungo periodo di tempo, senza cibo né acqua e privati della possibilità anche solo di spiegare e aprire le ali ed effettuare qualsiasi tipo di movimento. Inoltre, la visita di un veterinario ha consentito di appurare che gli animali erano stati in precedenza sottoposti alla cosiddetta operazione di "sessaggio": erano cioè stati incisi ad altezza del ventre per individuarne il sesso, mediante l’utilizzo di una colla ciano acrilica. Tale crudele operazione è finalizzata a individuare e distinguere gli esemplari maschi dalle femmine: per queste ultime, che solitamente non vengono commercializzate, il destino è quello di essere uccise. Gli uccellini, sequestrati, sono stati consegnati al Centro recupero animali “Il Pettirosso” di Modena per il loro recupero fisico.

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