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Tragedia di Albizzate: “Il figlio sopravvissuto rifiuta la morte della madre e dei fratellini”

Ad Albizzate (Varese) c’è una famiglia distrutta dal dolore per la tragedia che l’ha colpita, portandole via madre e due bimbi. E poi c’è un paese che vive con sgomento quanto accaduto e i cui cittadini hanno dato il via a una gara di solidarietà per aiutare Adam, il padre dei piccoli scomparsi, e il terzo fratellino, sopravvissuto al crollo del cornicione. Fanpage.it ha contattato Emanuela Bettega, presidentessa della Pro Loco, per parlare della raccolta fondi avviata dai concittadini e del dolore che sta dilaniando l’intero paesino.
A cura di Filippo M. Capra
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Vige ancora un sentimento di sgomento e frustrazione per la tragedia che si è consumata ad Albizzate, in provincia di Varese, dove il crollo del cornicione di un'ex fabbrica ha strappato alla vita una madre di 38 anni e i suoi due figli di 5 anni e 15 mesi in via Guglielmo Marconi, una delle strade più vissute del paese. Il terribile incidente ha lasciato vedovo Adam, marito della donna e padre dei due piccoli, e orfano un terzo figlio, di 9 anni, sopravvissuto miracolosamente al crollo. In paese è scattata sin da subito una gara di solidarietà per stare vicino al padre che ora dovrà crescere da solo il piccolo. Con una raccolta fondi organizzata dalla Pro Loco e dall'associazione dei genitori, i concittadini vogliono far sentire la propria vicinanza emotiva alla famiglia. Fanpage.it ha contattato Emanuela Bettega, presidentessa della Pro Loco di Albizzate per discutere della bella iniziativa e capire come stanno reagendo il paese e la famiglia alla tragedia.

Presidentessa, come è nata l'idea della raccolta fondi?

Subito dopo la tragedia sono stata contattata da alcuni genitori di Albizzate che volevano dare un aiuto concreto ad Adam e a suo figlio. Ma, non avendo i mezzi, si sono appoggiati alla Pro Loco per un conto intestato che raccogliesse il denaro tramite bonifico.

Quanto avete raccolto sinora?

La cifra esatta ancora non la so, ma ci hanno fatto sapere che è già considerevole. La gente ha fatto a gara per aiutare per quel che può. Inoltre, considerato che molte persone anziane non hanno confidenza con la tecnologia, abbiamo istituito dei banchetti dove chi vuole può donare del contante. Ogni volta c'è la fila.

Perché proprio una raccolta fondi? E come impiegherete i soldi accumulati?

Definiremo con Adam, ancora sconvolto dalla tragedia, come utilizzare la somma. L'ipotesi più probabile è che serva per i funerali, ma ne discuteremo con lui.

L'ha sentito?

Non direttamente, sta ancora realizzando quanto successo.

Ha detto al figlio di 9 anni cos'è accaduto?

Sì, ma il piccolo rifiuta la realtà. Crede ancora che la madre e i fratellini siano in ospedale e che prima o poi torneranno a casa.

Ma il cornicione era pericolante?

No, nessuno aveva quel presagio. La via è vissutissima, c'è il supermercato, una pizzeria e altri negozi. Se la tragedia si fosse consumata il giorno precedente a quando è accaduta, avrebbe fatto una strage perché c'era il mercato.

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