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Tragedia a San Fiorano, vicino Lodi: 59enne muore schiacciato dal suo trattore

Domenico Antonelli, 59 anni, è morto mentre lavorava nel suo vivaio a San Fiorano, vicino Lodi. L’uomo ha perso il controllo del trattore che stava guidando, finendo in un fossato e venendo schiacciato dal mezzo. I soccorsi si sono rivelati inutili.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Ha perso il controllo del trattore che stava guidando, finendo col mezzo in un fossato. Questa la dinamica del tragico incidente in cui ieri, a San Fiorano, è morto Domenico Antonelli. L'uomo, un 59enne che viveva a Sant'Angelo Lodigiano ma che era molto conosciuto anche a San Fiorano, dove era titolare di un vivaio, secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Giorno" sarebbe rimasto schiacciato dal mezzo agricolo. Ad accorgersi dell'incidente è stato un parente, che ha subito chiamato i soccorsi. Un operaio dell'azienda ha sollevato il trattore con un braccio meccanico, ma il 59enne era ormai privo di sensi. L'intervento dei vigili del fuoco e dei soccorritori del 118 non è purtroppo servito: i tentativi di rianimare l'uomo si sono rivelati inutili e non è rimasto che dichiarare il decesso del 59enne.

Spetterà ai carabinieri della stazione di Codogno e agli esperti dell'Agenzia per la tutela della salute di Lodi capire cosa sia successo esattamente. Antonelli è rimasto certamente vittima di un incidente sul lavoro: al momento della tragedia stava infatti trainando col trattorino una piccola botte per irrorare le piante del suo apprezzato vivaio. Resta da capire cosa abbia fatto perdere il controllo del mezzo agricolo al 59enne: non è escluso che l'uomo sia rimasto vittima di un malore. Il 59enne lascia una moglie e un figlio di 20 anni. Nonostante vivesse da tempo a Sant'Angelo Lodigiano era molto legato a San Fiorano, il cui sindaco Mario Ghidelli lo ha ricordato con un aneddoto: "Sono molto dispiaciuto per quanto è successo perché lo conoscevo molto bene così come tanti sanfioranesi che lo hanno sempre apprezzato come uomo e professionista nel suo settore. Proprio poche settimane fa – ha ricordato il primo cittadino – aveva donato al comune 56 alberi che sono stati recentemente posati lungo la ciclabile verso Santo Stefano: questo a dimostrazione della sua generosità e del suo attaccamento al territorio visto che ormai le sue radici, anche se abitava a Sant’Angelo, erano qui nella Bassa. Quelle piante rimarranno a suo imperituro ricordo".

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