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Traffico internazionale di droga e rapine: operazione della polizia di Brescia, 35 arresti

Blitz all’alba della polizia di Stato di Brescia, con la collaborazione dei colleghi delle squadre mobili di altre province italiane e delle polizie di altri Paesi europei. Nel mirino un gruppo di persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti, lesioni dolose e rapine. Trentacinque gli arresti.
A cura di Francesco Loiacono
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Associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di droga. Queste le accuse principali contestate dalla polizia di Stato di Brescia nei confronti di un gruppo di persone, italiane e straniere, ritenute al centro di un vasto traffico di droga tra Paesi stranieri e l'Italia. L'operazione, denominata "Kitchen" ("cucina", in inglese) e scattata alle prime ore di oggi, lunedì 2 marzo, ha portato all'esecuzione di 35 misure cautelari che i poliziotti bresciani, coordinati dallo Sco (il Servizio centrale operativo) e coadiuvati dai colleghi delle squadre mobili di Alessandria, Como, Monza e Brianza, Pavia, Ferrara e Verona hanno eseguito in tutta Italia e non solo. A conferma della rilevanza internazionale dell'operazione, difatti, c'è il particolare che negli arresti sono coinvolte anche le polizie di altri Paesi: dal Belgio all'Albania, dalla Germania alla Spagna passando per la Romania. Oltre che per i reati legati alla droga gli indagati sono gravemente indiziati di lesioni dolose, rapina, detenzione e cessione di armi.

Le indagini partite da un gruppo di pusher magrebini

Le indagini sono partite da un gruppo di pusher magrebini e si sono poi estese a un sodalizio albanese che importava cocaina dall’Olanda, rifornendo numerosi clienti tra cui anche uno storico trafficante bresciano. La base del sodalizio, di cui faceva parte anche una cittadina romena, era a Rovato, nel Bresciano, dove la droga veniva nascosta in un imbosco ricavato nel sottotetto di una lavanderia, all’interno di una corte di pertinenza dell’abitazione. Durante l'inchiesta sono però emerse altre cessioni di hashish e cocaina da parte di un gruppo di soggetti di nazionalità marocchina e italiana, destinatari della misura cautelare odierna. Il giro d'affari dei trafficanti era di circa 8 chili di cocaina al mese, per un volume di affari all’ingrosso di circa due milioni e mezzo di euro all'anno.

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