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Covid 19

Test sierologici, Beppe Sala polemico: “Per Gallera erano inutili, ma fatti dai privati vanno bene?”

Il sindaco di Milano in un videomessaggio ha espresso le sue perplessità dopo la delibera regionale che apre a test sierologici svolti dai privati a pagamento. “L’assessore Gallera qualche giorno fa diceva ‘invito tutti a non farli, li ritengo inutili’. Se però li fanno i privati possono essere utili?”, ha detto Sala chiedendo chiarimenti al governatore Fontana e al ministro Speranza.
A cura di Simone Gorla
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"Voglio tornare a parlarvi dei test sierologici. Ieri Regione Lombardia ha detto attraverso il suo assessore al Welfare che c'è un'apertura affinché i privati facciano i test, dicendo che se li pagano loro 63 euro a testa e se ne prendono la responsabilità. È un po' bizzarro pensando alle parole dello stesso assessore Gallera che qualche giorno fa diceva ‘invito tutti a non farli, li ritengo inutili'. Se però li fanno i privati possono essere utili? Chissà…". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel corso di un videomessaggio dal suo ufficio a Palazzo Marino ha attaccato la giunta regionale che ieri ha approvato una delibera che apre ai test sierologici svolti in ambulatori privati a pagamento.

In base alla nuova disposizione solo le collettività (imprese o enti) potranno attivare gli screening per la ricerca degli anticorpi per il nuovo coronavirus nel sangue. Anche i tamponi per chi è positivo saranno a carico dei privati, con prezzo fissato a 62,89 euro.

Test sierologici, Beppe Sala critico

Già nei giorni scorsi il sindaco milanese, che ha avviato una sperimentazione per i test su autisti e conducenti di Atm, aveva sottolineato alcune incongruenze nella gestione regionale dei test sierologici. Sala ha ricordato che "oggi i miei cittadini mi chiedono di fare il test e sono tanti i dipendenti che mi scrivono che rientrano al lavoro se gli viene fatto il test" e ha manifestato il suo "imbarazzo".

Le domande del sindaco a Fontana e Speranza

Il primo cittadino meneghino ha quindi rivolto due domande alle autorità regionali e nazionali. "La prima è rivolta al presidente Fontana e al ministro della Salute Speranza. Ci fate chiarezza su cosa pensate di questi test? Al ministro chiedo come è pensabile che se un cittadino italiano o veneto ha un trattamento diverso rispetto ai test?". Il secondo chiarimento è chiesto al governatore Fontana: "Leggo che dice ‘riapriremo sulla base dei dati epidemiologici'. Quali sono questi dati?"

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