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Corruzione a San Giuliano Milanese: indagato l’ex sindaco, sequestrato il centro commerciale

Imprenditori e politici indagati per corruzione: è l’epilogo dell’inchiesta avviata dalla guardia di finanza a Lodi. Indagato l’ex sindaco di San Giuliano Milanese, oltre ad altri politici e imprenditori locali. Sequestrato il centro commerciale di San Giuliano, costruito grazie agli accordi corruttivi.
A cura di Francesco Loiacono
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Si presenta come un terremoto vero e proprio l'inchiesta nei confronti di ex amministratori pubblici e imprenditori portata avanti dalla guardia di finanza di Lodi. Nel mirino delle Fiamme gialle un sistema corruttivo con epicentro a San Giuliano Milanese, comune dell'hinterland milanese. Nell'ambito dell'operazione, denominata "Easy game", l'ex sindaco della cittadina, Marco Toni (sindaco per due mandati, all'ultimo eletto per il centrosinistra con il sostegno di liste civiche) risulta indagato per corruzione. Con lui parte della sua ex squadra: l'allora vicesindaco, l’assessore ai Lavori pubblici e il dirigente del settore Tecnico e sviluppo del territorio del Comune, oltre a diversi imprenditori.

Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle, i politici locali "attraverso omissioni ed illecite influenze", avrebbero concesso all'impresa Milpar srl di Milano – nella quale, dal 2012, risulta avere un ruolo lo stesso Toni – il permesso di costruire il centro commerciale a San Giuliano "omettendo di far depositare le polizze fideiussorie e in un secondo momento facendole depositare false". Lo shopping center, costruito tra il 2010 e il 2013 lungo la via Emilia, all'ingresso di San Giuliano, è stato sequestrato dai finanzieri, assieme alla galleria commerciale di 60 negozi e al cinema multisala che si trova all'interno. Il controvalore dei beni oggetto di sequestro preventivo ammonta a circa 17 milioni di euro.

Oltre alla corruzione anche un giro di fatture false

La costruzione del centro commerciale era inserita all'interno della convenzione riguardante il Programma integrato di intervento (Pii) denominata “ex albergo”, sottoscritta il 25 maggio del 2009 tra il comune di San Giuliano Milanese e la Milpar. Tale convenzione prevedeva un intervento di riqualificazione, di oltre 50 milioni di euro, per la costruzione dello shopping center e di altre opere: un complesso alberghiero residenziale, una stazione ferroviaria e altre opere di urbanizzazione di fatto mai realizzate. Gli imprenditori sarebbero riusciti a ottenere i permessi per la costruzione, in violazione delle norme di legge, grazie a "una consolidata struttura corruttiva basata su una ramificata rete di conoscenze, di consenso e di rapporti duraturi all’interno del comune di San Giuliano Milanese", spiega la Finanza. In più, il gruppo di imprenditori indagati, avrebbe ottenuto indebiti vantaggi fiscali attraverso cessioni simulate ed un sistema di fatture false per oltre 140 milioni di euro: vantaggi che sono stati reimpiegati per la costruzione del centro commerciale. Le indagini hanno anche documentato, in un caso, la creazione con l'inganno di un credito Iva fittizio che è stato rimborsato nel 2015 dall’Agenzia delle Entrate con un bonifico di oltre sette milioni di euro.

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