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Tangenti sanità, interrogata per 7 ore l’imprenditrice Canegrati. Rizzi resta in carcere

Lacrime e prime ammissioni da Maria Paola Canegrati, imprenditrice dell’odontoiatria lombarda finita in carcere insieme al presidente della commissione Sanità della Lombardia Fabio Rizzi e ad altre persone per un presunto giro di tangenti legate ad appalti nel settore della sanità. La Canegrati è stata interrogata per 7 ore dal pm Massenz. Il leghista Rizzi intanto resta in carcere: respinti i domiciliari.
A cura di Francesco Loiacono
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Ha parlato per sette ore Maria Paola Canegrati, imprenditrice nel settore dell'odontoiatria lombarda finita in carcere assieme ad altre otto persone – altre 12 sono ai domiciliari – in quello che è l'ultimo scandalo legato alla sanità lombarda. Canegrati, assistita dal suo avvocato Leonardo Salvemini, è stata interrogata nel carcere dei San Vittore dal pubblico ministero di Monza Manuela Massenz, titolare dell'inchiesta che ha portato a un arresto eccellente: quello del presidente della Commissione Sanità della Lombardia Fabio Rizzi. Il leghista, considerato braccio destro di Maroni, resta in carcere: gli sono infatti stati negati i domiciliari.

Dalla Canegrati lacrime e prime ammissioni

Maria Paola Canegrati è considerata dagli inquirenti il fulcro del sistema di tangenti legati agli appalti nell'ambito della sanità. Un sistema che le avrebbe fruttato oltre 360 milioni di euro di commesse da parte di ospedali pubblici, grazie alla collaborazione di Rizzi e di altre figure di amministratori e funzionari pubblici. Il meccanismo che ha portato la Canegrati a creare un impero con le cliniche odontoiatriche potrebbe andare molto a ritroso nel tempo: in alcune intercettazioni la donna avrebbe detto a un'altra persona di avere "trent'anni di marchette sulle spalle". Sarà la stessa Canegrati, adesso, a chiarire agli inquirenti non solo il meccanismo dietro all'ultimo giro di tangenti, ma forse anche a scoperchiare decadi di malaffare nell'ambito sanitario. Qualche dettaglio la regina dell'odontoiatria, che davanti al pm è scoppiata anche in lacrime, lo avrebbe già fornito. Nei prossimi giorni però potrebbero arrivare nuove ammissioni nel corso di altri interrogatori-fiume ai quali la donna, coma ha spiegato il suo legale, si sottoporrà.

Intanto, mentre sul fronte penale proseguono gli interrogatori, anche sul fronte della magistratura contabile qualcosa si muove. La procura regionale della Corte dei Conti ha infatti aperto un'indagine per accertare se i comportamenti dei numerosi funzionari pubblici coinvolti nello scandalo abbiano causato danni all'Erario.

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