Tangenti sanità in Lombardia, 4 milioni di danni: la Corte dei conti sequestra denaro e immobili
Ammonterebbe a circa 4 milioni di euro il danno patrimoniale causato alla sanità pubblica della Regione Lombardia dall'ultimo scandalo legato agli appalti per i servizi odontoiatrici. Si tratta dell'inchiesta "Smile" che lo scorso febbraio aveva portato all'arresto tra gli altri dell'ex presidente della Commissione sanità Fabio Rizzi e dell'imprenditrice Maria Paola Canegrati. Mentre sul fronte penale la Regione Lombardia si è costituita parte civile (sarà rappresentata da Domenico Aiello, l'avvocato che difende il governatore Roberto Maroni nel suo processo per induzione indebita e turbata libertà di scelta), dal punto di vista contabile la procura della Corte dei conti lombarda ha iniziato a cercare di "recuperare" il danno inflitto alle casse della sanità regionale.

I magistrati contabili hanno infatti eseguito una serie di sequestri conservativi su beni immobili, conti correnti e altri crediti nei confronti di pubblici funzionari di aziende sanitarie lombarde. La violazione contestata è relativa alla disciplina degli appalti pubblici nell'affidamento a privati del servizio di odontoiatria.
Il processo parte il 14 luglio: molti imputati patteggiano
Il processo a 13 imputati tra le persone coinvolte nell'inchiesta "Smile" inizierà il prossimo 14 luglio. Molti degli imputati – tra cui proprio Rizzi e Canegrati – hanno però proposto patteggiamenti che presumibilmente verranno accettati e formalizzati durante la prima udienza del processo. Rizzi ha anche formalizzato nei giorni scorsi le sue dimissioni dal Consigliio regionale lombardo, dove oltre al ruolo nella commissione Sanità era ritenuto un braccio destro di Maroni. La persona che ha fatto scoppiare tutto lo scandalo, Giovanna Cerebelli, ha invece ottenuto un posto nel consiglio della neonata Autorità regionale anticorruzione (Arac), voluta fortemente da maroni come risposta allo scandalo.