Tangenti Sanità, chiesto il processo per l’ex vicepresidente lombardo Mantovani
Il pubblico ministero di Milano Giovanni Polizzi ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex numero due di Maroni, Mario Mantovani. Le accuse per l'ex vicepresidente della Regione Lombardia ed ex assessore alla Sanità, arrestato lo scorso ottobre e poi ai domiciliari dal 23 novembre, sono di corruzione, concussione e turbativa d'asta. Contestazioni che riguardano appalti nel Comune di Arconate (dove Mantovani è nato ed è stato a lungo sindaco, tanto da venire soprannominato il "faraone di Arconate"), nella Sanità e legati alla ristrutturazione di alcune scuole nella provincia. Tra le accuse anche quella di aver fatto pressioni per evitare il trasferimento di un funzionario del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi, arrestato insieme a Mantovani.
Il Riesame aveva respinto la richiesta di remissione in libertà
La richiesta del pm, anticipata dal quotidiano La Repubblica, era attesa, dopo che il quadro delle prove raccolte a carico di Mantovani, seppur con notevole ritardo – la richiesta dei pm era partita un anno prima dell'autorizzazione del gip – aveva portato al suo arresto. Lo scorso primo dicembre il Riesame aveva respinto la richiesta dei legali di Mantovani di rimetterlo in libertà. Mantovani, che nei giorni trascorsi a San Vittore ha detto di essere "all'inferno da innocente", ha sempre negato ogni addebito. A sostegno dell'ex senatore del Pdl il suo entourage ha fatto stampare perfino un libro e ha iniziato una campagna di comunicazione con tanto di sito internet, dal titolo "Mantovani onesto".