Tangenti, Paolo Orrigoni dopo l’arresto si dimette da Tigros e consiglio comunale di Varese
Paolo Orrigoni si dimetterà da consigliere comunale di Varese e da amministratore delegato della catena di supermercati Tigros. Lo ha comunicato il legale del manager, finito agli arresti domiciliari lo scorso 14 novembre e indagato nell'inchiesta "mensa dei poveri" sul giro di tangenti, appalti pilotati e nomine che ha coinvolto decine di politici e imprenditori lombardi.
Tangenti in Lombardia, Paolo Orrigoni lascia Tigros e consiglio comunale di Varese
Orrigoni ha preso la decisione di dimettersi da tutti gli incarichi per potersi dedicare a tempo pieno a difendersi dalle accuse, ha spiegato il suo legale, l'avvocato Federico Consulich, a margine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip milanese Raffaella Mascarino. "La sua priorità in questo momento è difendersi da accuse che reputa profondamente ingiuste. Per questo, ha deciso di lasciare ogni incarico", ha dichiarato il legale. "Dopo aver formalizzato le dimissioni provvederemo a presentare un’istanza al gip volta ad ottenere il venir meno della misura cautelare a suo carico", ha aggiunto.
È accusato di aver pagato una tangente da 50mila euro
Orrigoni è stato candidato sindaco a Varese nel 2016 sostenuto da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia e diverse liste civiche. È accusato di corruzione perché, secondo quanto testimoniato da un altro imprenditore, Piero Enrico Tonetti, avrebbe pagato 50mila euro come anticipo di una presunta tangente ad Alberto Bilardo, coordinatore di Forza Italia a Gallarate e consigliere della partecipata Accam, per ottenere la variante di destinazione d'uso di un terreno a Gallarate su cui aprire un nuovo punto vendita Tigros. L'imprenditore deve il suo successo proprio alla catena di supermercati fondata nel 1979 dal padre, Luigi Orrigoni, e portata a una grande espansione nel nord-ovest, con oltre sessanta negozi tra Lombardia e Piemonte.