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Lombardia, 43 arresti tra politici e imprenditori

Tangenti, Lara Comi torna in libertà: revocati gli arresti domiciliari

Lara Comi è libera. Il tribunale del riesame ha revocato l’ordinanza cautelare e gli arresti domiciliari per l’ex eurodeputata, indagata per presunti finanziamenti illeciti. Lo ha comunicato il suo legale, l’avvocato Gian Piero Biancolella. “Adesso l’impegno della difesa sarà quello di ottenere il proscioglimento da ogni accusa”, ha aggiunto il difensore dell’esponente di Forza Italia.
A cura di Simone Gorla
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L'eurodeputata di Forza Italia Lara Comi
L'eurodeputata di Forza Italia Lara Comi
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Lara Comi torna in libertà. Il tribunale del riesame ha revocato l'ordinanza cautelare e gli arresti domiciliari. Lo ha comunicato il legale dell'ex eurodeputata, l'avvocato Gian Piero Biancolella. "Adesso l'impegno della difesa sarà quello di ottenere il proscioglimento da ogni accusa", ha aggiunto il difensore dell'esponente di Forza Italia, indagata per corruzione e finanziamenti illeciti per alcune consulenze e nomine ritenute dagli inquirenti non regolari e per truffa ai danni del Parlamento europeo, in un filone dell'inchiesta "Mensa dei poveri" della Direzione distrettuale antimafia di Milano.

Gli arresti domiciliari

Lara Comi, agli arresti domiciliari dallo scorso 14 novembre, si era presentata due giorni fa davanti ai giudici del riesame per chiedere la revoca della misura cautelare. “Ho sostenuto che non esistono motivi per cui venga confermata l’ordinanza di custodia, sia perché mancano i gravi indizi di colpevolezza sia perché non ci sono le condizioni per ritenere che Lara Comi possa reiterare i reati e quindi io ho chiesto al revoca dell’ordinanza”, aveva spiegato a Fanpage.it il suo avvocato.

La difesa dell'ex eurodeputata

La difesa di Comi aveva anche contestato, definendole "contraddittorie e non credibili" le testimonianze di altri tre indagati che avevano fatto il suo nome accusandola. Si tratta dell'ex coordinatore varesino di Forza Italia Nino Caianiello, l'avvocato Maria Teresa Bergamaschi e il giornalista ed ex addetto stampa Andrea Aliverti.

L'inchiesta ‘Mensa dei poveri'

L'inchiesta della procura milanese sul giro di appalti truccati, finanziamenti illeciti e nomine pilotate in Lombardia ha portato il 7 maggio scorso a 43 misure cautelari eseguite, tra gli altri, nei confronti dell'ex sottosegretario regionale azzurro Fabio Altitonante e dell'allora consigliere comunale milanese Pietro Tatarella.

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