Svolta nell’omicidio di Jessica Mantovani: trovato sangue della vittima a casa di uno degli indagati
Il sangue ritrovato sul coprimaterasso in casa del 50enne Giancarlo Bresciani è riconducibile a Jessica Mantovani, la donna di 37 anni uccisa di Villanuova sul Clisi, trovata morta il 13 giugno dello scorso anno in un canale della centrale idroelettrica di Prevalle, paese in provincia di Brescia. Ma c'è un secondo profilo genetico in quelle tracce che ora i Ris di Parma sono certi appartiene al 23enne Marco Zocca, anche lui indagato, come Bresciani, per omicidio e occultamento di cadavere.
Sul coprimaterasso anche il dna di uno degli indagati
Dopo mesi di analisi sui reperti acquisiti in casa del 50enne dove Jessica ha trascorso la sua ultima sera in vita sono giunte risposte importanti che potrebbero segnare una svolta nelle indagini sull'omicidio della donna che secondo quanto emerso dall'autopsia è stata ammazzata di botte. Le indagini dei Ris di Parma si erano concentrate anche su un cuscino ritrovato nella vasca di scolo del canale dove il cadavere della 37enne era stato rinvenuto su cui erano state trovate tracce biologiche della vittima: purtroppo però la ricerca di un profilo dna avevano dato esito negativo per la scarsa quantità di materiale. "Dai prelievi è stato estrapolato l’aplotipo del cromosoma Y che corrisponde al tampone salivare di Marco Zocca", hanno scritto i Ris di Parma negli atti inviati a Brescia in merito alle tracce rinvenute sul coprimaterasso. Il 23enne ha sempre negato di conoscere sia Jessica Mantovani che l'altro indagato e vicino di casa Giancarlo Bresciani.