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Sulbiate, famiglia intossicata da monossido: padre in coma, gravi madre e bimbo di 10 anni

Una famiglia di tre persone è rimasta intossicata da monossido di carbonio nella propria abitazione di Sulbiate, in provincia di Monza e Brianza. Soccorsi un uomo di 49 anni, la moglie di 35 anni e il loro bambino di 10 anni. Il più grave è l’uomo, trasportato in coma all’ospedale Niguarda con l’elisoccorso. In gravi condizioni anche la compagna, intubata e accompagnata in terapia iperbarica a Zingonia, e il loro figlio, arrivato al Niguarda in condizioni preoccupanti: il bimbo non avrebbe però riportato conseguenze a livello neurologico.
A cura di Salvatore Garzillo
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(Immagine di repertorio)
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Una famiglia di tre persone è stata trasportata in gravi condizioni in ospedale per un’intossicazione da monossido di carbonio nella propria abitazione di Sulbiate, un piccolo comune in provincia di Monza e Brianza. L’allarme è scattato attorno alle 18.30 alla Cascina Cazzulo, accanto alla zona industriale. I paramedici del 118 hanno soccorso un uomo di 49 anni, la moglie di 35 anni e il loro bambino di 10 anni, tutti con evidenti sintomi da intossicazione da monossido. Il più grave è il capofamiglia, trasportato in coma all’ospedale Niguarda con l’elisoccorso. La compagna è stata intubata e accompagnata in terapia iperbarica a Zingonia. Anche per lei il codice d’arrivo è rosso e i medici non si sbilanciano sulla possibile evoluzione nelle prossime ore. Grave il loro bambino, arrivato al Niguarda in condizioni preoccupanti. Eppure, almeno per lui, i sanitari mostrano ottimismo, spiegando che al momento “apparentemente” non risultano danni neurologici.

L'ipotesi: all'origine della fuga di monossido un malfunzionamento di una caldaia

Sul posto l'Azienda regionale emergenza urgenza ha fatto intervenire un elicottero, due ambulanze e un'automedica. Contemporaneamente sono stati inviati i vigili del fuoco e i carabinieri. I pompieri hanno effettuato i primi accertamenti per individuare la possibile causa della fuga del monossido di carbonio, gas inodore e letale: l’ipotesi è che si possa essere trattato del malfunzionamento di una caldaia.

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