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Studente di scuola media messo faccia al muro in classe con la scritta “asino”: polemiche a Milano

Un’insegnante ha ordinato a un suo alunno di terza media di sedersi in un angolo della classe, faccia al muro: alcuni compagni avrebbero poi attaccato un foglio di carta con la scritta “asino” sul maglione del ragazzino. L’episodio è avvenuto a metà febbraio in una scuola media statale del centro di Milano. Infuriano le polemiche: la preside ha scritto all’Ufficio scolastico per segnalare il grave comportamento della docente, ma ha anche sospeso per un giorno due alunni che avevano documentato con foto e video quanto avvenuto, facendo arrabbiare i loro genitori.
A cura di Francesco Loiacono
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(Foto di repertorio)
(Foto di repertorio)

Sta destando molte polemiche un episodio avvenuto in una scuola media statale del centro di Milano e riportato dal "Corriere della sera". Un'insegnante ha ordinato a un suo alunno di terza media di sedersi in un angolo della classe, faccia al muro. Alcuni compagni di classe gli avrebbero poi attaccato un foglio di carta con la scritta "asino" sul maglione. Una "punizione" che riporta indietro di decenni e che sarebbe stata inflitta dalla docente, un'insegnante di sostegno, perché il ragazzino stava disturbando durante la lezione. Due compagni di classe dello studente hanno protestato con la docente per la sua decisione, guadagnandosi una nota disciplinare. I due hanno anche fotografato e filmato il loro compagno con un tablet di un altro ragazzo, autorizzato a utilizzarlo in classe, documentando così quanto avvenuto. Ma per queste foto, considerate una violazione del regolamento scolastico, i due alunni sono stati sospesi per un giorno: provvedimento eseguito ieri.

La preside ha scritto all'Ufficio scolastico per segnalare il comportamento dell'insegnante

Adesso la vicenda, avvenuta a metà febbraio ma venuta alla luce solo ora, sta suscitando aspre polemiche tra i genitori dei due ragazzi sospesi e la preside. La dirigente scolastica procede però su un doppio binario: oltre ad aver deciso il provvedimento disciplinare nei confronti dei due studenti che hanno documentato la "punizione" della docente, ha anche inviato una relazione al Provveditorato per segnalare il comportamento dell'insegnante, a suo modo molto grave. La preside ha spiegato che per sanzioni più gravi della sospensione per dieci giorni dei propri insegnanti una dirigente scolastica deve rivolgersi necessariamente all'Ufficio scolastico, come da lei fatto: per la docente, che ora è in malattia, si prospetta dunque uno stop forzato piuttosto lungo, a meno che lei non riesca a giustificare il proprio comportamento. All'ufficio scolastico regionale si sono però rivolti anche i genitori di uno degli studenti sospesi, una ragazza: giudicano sproporzionata la sanzione decisa per la figlia rispetto al gesto dell'insegnante nei confronti del suo compagno di classe.

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