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Striscione con insulti osceni alla manager Uber. E il Comune bastona i tassisti: “Si aiutino da soli”

A Milano la tensione tra tassisti da una parte e Uber e il Comune dall’altra è elevatissima: all’alba di mercoledì è apparso uno striscione con insulti osceni alla country manager italiana di Uber. E da giovedì parte dei tassisti potrebbe scioperare contro la riforma nazionale e per l’inefficace lotta agli abusivi.
A cura di Francesco Loiacono
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Il livello dello scontro tra tassisti e Uber a Milano è ormai elevatissimo. Tanto che, all'alba di mercoledì, davanti alla residenza della country manager di Uber Italia, Benedetta Arese Lucini, è apparso uno striscione con insulti osceni rivolti a lei e un riferimento all'assessore comunale alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Lo striscione è poi stato rimosso dagli agenti della polizia locale e della Digos, che stanno indagando per risalire agli autori di questo così come di altri attacchi personali rivolti in passato alla manager – qualche mese fa ai fili dell'elettricità fu appeso un manichino di Maran con una foto dell'Arese Lucini posizionata in maniera oscena -.

Lo striscione ha aperto una giornata che si concluderà con le assemblee contro l'abusivismo rappresentato dagli autisti di UberPop, le istituzioni, l'Expo e la riforma nazionale. Tutti temi sui quali una frangia di tassisti ritiene che "la misura sia colma", prospettando già per la giornata di giovedì un possibile sciopero. I conducenti delle auto bianche lamentano "le promesse non mantenute da sindaco, prefetto e ministro" sulla "lotta a Uber e gli abusivi", sono contrari alla tariffa unica chiesta da Palazzo Marino per la tratta centro-Rho Pero (sede di Expo) fino a quando non si istituiranno delle corsie preferenziali e rivendicano il fatto di aver dotato la maggior parte delle auto dei Pos per il pagamento con carte di credito e bancomat.

Maran: "I tassisti si devono aiutare da soli, innovando"

Per l'assessore Maran, però, quanto fatto dai tassisti non è ancora sufficiente: "Non ho ben compreso per quale motivo non si possa dotare il 100 per cento dei taxi di Pos, una misura indispensabile per essere al passo con i bisogni dei cittadini, indipendentemente da Expo", ha detto Maran martedì in occasione della seconda giornata della Conferenza della mobilità. E dall'assessore è poi arrivato un invito ai tassisti – "si devono aiutare da soli, innovando" – e una precisa richiesta: "Le associazioni di categoria rinuncino al ricorso che ha tentato di impedire l'istituzione del numero unico per i taxi milanesi, tra l'altro richiesto dal Consiglio comunale".

Parole che non sono state ben digerite dai tassisti: "Ancora una volta l'assessore Maran se la prende con i tassisti milanesi, all'avanguardia in Europa in termini di qualità del servizio taxi offerto e accoglienza dedicata ai visitatori della nostra città, allo scopo di mascherare la colpevole disattenzione che lui ha mostrato nei confronti dell'utenza e dei tassisti", ha detto il presidente della commissione Commercio di Palazzo Marino Raffaele Grassi, che è anche il presidente del Satam, sindacato artigiani tassisti della provincia di Milano.

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