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Striscione antirazzista contro Salvini in Galleria: multato il consigliere milanese Basilio Rizzo

Il consigliere comunale Basilio Rizzo, storico esponente della sinistra milanese, si è visto recapitare una multa da 500 euro per aver esposto uno striscione con lo slogan “Milano città aperta ma dice no alle adunate fasciste e razziste”, in occasione del comizio di Matteo Salvini con i sovranisti europei dello scorso maggio. Rizzo ha fatto ricorso contro il comune chiedendo l’annullamento della sanzione.
A cura di Simone Gorla
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Una multa di 500 euro per aver appeso uno striscione con la scritta "Milano città aperta ma dice no alle adunate fasciste e razziste" in occasione della manifestazione dei sovranisti europei dello scorso maggio. Il consigliere comunale Basilio Rizzo, storico esponente della sinistra milanese, si è visto recapitare la sanzione per aver partecipato alle ‘balconiadi' indette da diverse realtà e associazioni cittadine. Una protesta pacifica che consisteva nell'appendere a finestre e balconi striscioni, cartelli e lenzuola con slogan anti razzisti, a favore dell'accoglienza dei migranti e in protesta contro l'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Lo striscione di Rizzo era esposto sul balcone del suo ufficio, affacciato sulla Galleria Vittoria Emanuele, con la firma della lista ‘Milano in Comune' di cui è l'unico esponente in consiglio comunale.

Rizzo è accusato di violazione del decoro urbano

La polizia locale ha recapitato al consigliere la multa da 500 euro (la più alta possibile) con l'accusa di avere violato il regolamento del decoro urbano del Comune. Nella denuncia presentata ai magistrati viene spiegato che, prima dell'inizio della manifestazione, Rizzo era stato invitato dal Presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolé e dal vicesindaco Anna Scavuzzo a ritirare lo striscione esposto . Rizzo nei giorni scorsi ha fatto ricorso contro il Comune chiedendo l'annullamento della sanzione.

Le ‘balconiadi' di maggio

La mobilitazione degli striscioni contro Matteo Salvini, in occasione dell'evento con i leader sovranisti europei di sabato 18 maggio, era stata lanciata dopo il caso della scritta esposta a Brambate con il leader del Carroccio e fatta rimuovere dai vigili del fuoco. L'appello "a tutti quei cittadini milanesi" che "non accettano l'idea che in un Paese democratico il dissenso non sia permesso" era stato accolto da centinaia di persone con scritte, slogan e messaggi fantasiosi.

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