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Strage sul lavoro a Milano, sarà lutto cittadino: ore d’ansia per l’uomo in fin di vita

Ore di dolore e ansia a Milano dopo la strage sul lavoro all’azienda Lamina, in cui sono morte tre persone. Una quarta, fratello di una delle vittime, è ancora in fin di vita. Il sindaco Sala proclamerà il lutto cittadino e convocherà un tavolo col prefetto. Si indaga per omicidio colposo plurimo: l’azienda è stata sequestrata per gli accertamenti.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo la strage sul lavoro che ha provocato tre morti, Milano vive ore in cui il dolore si alterna all'ansia: dovuta alle condizioni di Giancarlo Barbieri, 62enne che lotta tra la vita e la morte su un letto dell'ospedale San Raffaele. È lui il ferito più grave tra i tre operai della ditta "Lamina" di via Rho che, nel tentativo di soccorrere i colleghi rimasti uccisi dalle esalazioni killer, hanno a loro volta rischiato la vita. Altri due, il 48enne Alfonso Giocondo e il 45enne Costantino Giampiero, sono fortunatamente in via di miglioramento. Mentre non c'è stato niente da fare, purtroppo, per il 43enne Marco Santamaria, il 49enne Giuseppe Setzu e Arrigo Barbieri, fratello minore di Giancarlo. Per loro, le vittime di uno dei più gravi incidenti sul lavoro della storia recente del capoluogo lombardo, il sindaco Beppe Sala ha già annunciato che sarà proclamato il lutto cittadino.

Sala: Convocherò un tavolo operativo e non retorico col prefetto

Dopo la tragedia il primo cittadino milanese vuole andare al di là della retorica: "Ho chiesto all'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, di incontrare le famiglie. Infine contatterò il prefetto perché credo che sia utile convocare un tavolo molto operativo e non retorico, con tutti gli enti che possono dare il loro contributo, come ad esempio i sindacati, l'Inail, per rafforzare i controlli preventivi – ha detto Sala a margine dell'inaugurazione di un campus – Me lo hanno chiesto anche i sindacati che ho sentito questa mattina, questa dovrà essere un'altra leva da attivare".

Si indaga per omicidio colposo plurimo: sequestrata l'azienda

Sul fronte delle indagini, la procura di Milano ha sequestrato la fabbrica per procedere con i dovuti accertamenti e capire cosa sia successo nel pomeriggio di ieri, che resterà per sempre impresso nella memoria collettiva della città. Nell'ambito del fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo, saranno probabilmente iscritti – come atto dovuto – il responsabile legale dell'azienda e forse altre figure aziendali, come il responsabile della sicurezza. Restano ancora diversi elementi da chiarire: quale gas abbia provocato il decesso degli operai (era probabilmente inodore, come hanno riferito alcuni testimoni), perché sia fuoriuscito e soprattutto perché l'allarme che avrebbe dovuto avvisare della fuga di gas non abbia funzionato. Se per errore umano o per un problema al forno industriale lo stabilirà l'inchiesta.

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