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Strage sul lavoro a Milano: Arrigo, Giuseppe e Marco, chi erano le vittime

Si chiamavano Arrigo Barbieri, Giuseppe Setzu e Marco Santamaria le tre vittime del gravissimo incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio nella ditta Lamina di via Rho, a Milano. Il fratello di Arrigo, Giancarlo, lotta tra la vita e la morte all’ospedale San Raffaele. Sull’incidente aperta un’inchiesta.
A cura di Francesco Loiacono
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Arrigo Barbieri, una delle vittime dell'incidente (Facebook)
Arrigo Barbieri, una delle vittime dell'incidente (Facebook)

Si chiamavano Arrigo Barbieri, Giuseppe Setzu e Marco Santamaria le tre vittime del gravissimo incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio nella ditta Lamina di via Rho, a Milano. Il fratello di Arrigo, Giancarlo, lotta tra la vita e la morte all'ospedale San Raffaele: è attaccato alla macchina Ecmo, che sostituisce il cuore e i polmoni. I suoi famigliari, come riporta il "Corriere della sera", confidano in "un miracolo" per non aggravare il già pesantissimo bilancio di quella che è a tutti gli effetti una strage. Altri due operai sono rimasti intossicati, ma per fortuna le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni.

Giancarlo ha 61 anni ed era ormai in pensione: non avrebbe dovuto trovarsi alla "Lamina spa", azienda che produce laminati d'acciaio in cui è avvenuta la tragedia, ma andava lo stesso nella ditta per seguire e formare un operaio più giovane. Ieri, dopo aver visto il fratello minore Arrigo, 57 anni, svenuto all'interno del vano sotto il forno industriale, non ci ha pensato un attimo e, dopo aver chiamato i soccorsi, si è precipitato all'interno. Non è servito a nulla: Arrigo, da tanti anni come lui alla Lamina, è morto poco dopo il suo arrivo all'ospedale San Gerardo. Lascia una moglie e due figlie: il suo profilo Facebook è pieno delle loro foto, oltre a molte immagini che ritraggono Arrigo sulla neve e sulla tavola da surf, le sue passioni.

Anche un'altra vittima, Giuseppe Setzu, è tornato indietro per soccorrere i colleghi

Come Giancarlo, anche Giuseppe Setzu si è precipitato in quella "vasca" maledetta sotto il forno: secondo quanto ha riferito uno dei sopravvissuti alla strage, mentre tutti scappavano per non respirare i gas tossici, il 48enne "Beppe", rientrato da poco dalle ferie, è tornato indietro per cercare di soccorrere i suoi colleghi, trovando però la morte. Nel vano sotto il forno industriale in cui è avvenuta la tragedia giaceva anche il corpo del 42enne Marco Santamaria, elettricista che lavorava per una ditta esterna. Marco era nella vasca insieme al 57enne Arrigo Barbieri, responsabile di produzione della Lamina. I due sono entrati per primi nel vano, probabilmente per verificare un guasto al forno.

Non si sa ancora cosa non abbia funzionato, se l'allarme che rileva i gas tossici fosse stato disattivato o se non sia entrato in funzione quando doveva. Sarà la magistratura, adesso, ad accertare quanto accaduto. Sulla strage, una delle più gravi dell'epoca recente a Milano, indagano i carabinieri del Comando provinciale di Milano e dei vigili del fuoco, coordinati dai magistrati Tiziana Siciliano e Gaetano Ruta.

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