Strage al tribunale, Giardiello interrogato non risponde. Il legale: “È confuso”

Poche parole, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere: "Cosa volete che vi dica, se mi hanno visto… Sarebbe troppo lungo spiegare tutte le ingiustizie che ho subito. Mi riservo di farlo". Così, secondo il Corriere, si è concluso l'interrogatorio di garanzia di Claudio Giardiello, l'autore della strage al tribunale di Milano di giovedì scorso. L'interrogatorio è stato tentato lunedì mattina, nel carcere di Monza, dal giudice per le indagini preliminari di Monza Patrizia Gallucci, alla presenza del pubblico ministero Franca Macchia e dell'avvocato dell'omicida, Nadia Savoca. Proprio quest'ultima, assediata dai cronisti, ha affermato che il suo assistito "è ancora in stato confusionale e non può sostenere l’interrogatorio".
Già lo scorso sabato Giardiello si era sentito male, motivo per il quale l'interrogatorio di garanzia era slittatro a lunedì, anche se il gip aveva comunque convalidato l'arresto. Lunedì gli specialisti che hanno esaminato Giardiello – non si trattava dunque di una vera e propria perizia psichiatrica – hanno affermato che "è cessato il legittimo impedimento" che aveva impedito all'imprenditore 57enne di parlare. Per questo motivo, dopo la breve frase pronunciata Giardiello, accusato di omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione, tentato omicidio e porto abusivo d’armi, si è avvalso della facoltà di non rispondere.