Strage al tribunale di Milano, il killer Giardiello condannato all’ergastolo
Claudio Giardiello è stato condannato all'ergastolo. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Brescia dove l'uomo era imputato con rito abbreviato per la strage al tribunale di Milano del 9 aprile 2015, dove tre persone erano morte e due erano rimaste ferite.
Giardiello: "La pistola era già in tribunale da tre mesi"
Dichiarazioni spiazzanti di Giardiello, il responsabile della strage, erano arrivate prima della sentenza emessa con rito abbreviato dal giudice per l'udienza preliminare di Brescia. L'imprenditore che uccise tre persone e ne ferì altre due ha raccontato, rilasciando una dichiarazione spontanea prima che il gup si ritirasse in camera di consiglio, che la pistola con cui ha compiuto la strage si trovava da tre mesi all'interno del palazzo di giustizia di Milano.
L'avvocato di Giardiello: "Perplesso su sue parole"
Affermazioni che contraddicono quanto aveva sempre sostenuto finora Giardiello, e che hanno lasciato perplesso anche il legale che difende l'imprenditore nel processo: "Sono perplesso perché non ha spiegato come l'ha fatta entrare – ha detto l'avvocato Andrea Dondè – mentre, precedentemente, ha sempre detto di averla fatta entrare quel giorno. Con le sue parole – ha poi sottolineato il legale – Giardiello ha confessato la premeditazione. Non viene meno solo un dettaglio, ma così crolla tutta la difesa. Era un dettaglio che teneva in piedi il suo castello di menzogne". Castello di menzogne che la sentenza ha fatto crollare: il gup ha accolto in pieno la richiesta del pubblico ministero di Brescia Isabella Samek Lodovici, che nel corso della sua requisitoria aveva chiesto l'ergastolo per Giardiello, giudicato perfettamente capace di intendere e di volere al momento della strage.