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Statua Montanelli imbrattata, l’artista Ozmo dedica un murale alla sua sposa bambina

Lo street artist Ozmo ha realizzato a Milano un murale in ricordo di Destà, la sposa bambina eritrea che venne “acquistata” dal giornalista Indro Montanelli durante la Guerra d’Etiopia, episodio che in questi giorni ha scatenato le proteste contro il giornalista e l’imbrattamento della sua statua ai Giardini Montanelli di Milano. Per Ozmo si tratta di una maniera per “ridare almeno in parte dignità ai deboli, emarginati, violentati e derubati”.
A cura di Francesco Loiacono
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Una maniera per "ridare almeno in parte dignità ai deboli, emarginati, violentati e derubati". Così lo street artist Ozmo ha spiegato la sua ultima opera, un murale che rappresenta un "Monumento in memoria della sposa bambina, in Montanelli". Nell'opera, sopra un piedistallo su cui sono incisi il titolo e l'autore, è raffigurata idealmente Fatima-Destà, la bambina di 12 anni che il giornalista Indro Montanelli sposò da soldato in Eritrea, sfruttando la controversa pratica del "madamato" che consentiva ai cittadini italiani che abitavano nelle colonie di sposarsi temporaneamente con donne – ma in questo caso bambine – del posto.

Un cambio di prospettiva rispetto alle attuali proteste

Quella dello street artist è una provocazione che cambia la prospettiva delle proteste in corso, a Milano e non solo, contro statue e omaggi vari a personaggi controversi per via di ciò che hanno fatto nel loro passato e in epoche storiche sicuramente diverse dall'attuale. Anziché concentrarsi sugli stessi personaggi (come la statua di Montanelli negli omonimi giardini di Milano, imbrattata da alcuni collettivi studenteschi), sposta l'attenzione su coloro che ne hanno subìto i comportamenti controversi e riprovevoli. In questo caso la piccola bimba eritrea "comprata" (purtroppo letteralmente) da Montanelli durante la guerra in Etiopia, e con cui lo stesso, come da lui raccontato in tv nel '69 e poi nella rubrica che curava per il Corriere della sera, la "Stanza" del 12 febbraio 2000, ebbe rapporti sessuali, nonostante la bambina fosse infibulata.

La spiegazione dello street artist

Ozmo su Instagram ha spiegato le motivazioni alla base della sua opera, apparsa in via Torino: "Rappresentando idealmente su questo piedistallo una bambina, africana, infibulata, venduta in sposa a un soldato bianco, vittima più volte del colonialismo dell'uomo, in questo momento delicato di lotte globali per i diritti delle minoranze etniche esplose dopo l'assassinio di G.Floyd, vorrei ridare almeno in parte dignità ai deboli, emarginati, violentati e derubati".

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