Statua di Montanelli vandalizzata, condanna della politica: martedì il presidio di “Non una di meno”
Non si fermano le polemiche a due giorni dall'atto vandalico nei confronti della statua di Indro Montanelli a Milano imbrattata di vernice e deturpata con la scritta "Stupratore assassino" dagli attivisti del Lume e della Rete Studenti che ne hanno rivendicato il gesto attraverso un video. Domani il movimento "Non una di meno" alle 18.30 ha organizzato un presidio davanti a Palazzo Marino "per dire che lo stupro e la pedofilia non sono errori ma crimini contro la persona e contro l'umanità". "Vogliamo rispondere innanzitutto al sindaco Sala in quanto rappresentante di un gruppo di potere che finora si è auto- assolto, alimentando una cultura della violenza strutturale e negando qualsiasi discussione su colonialismo e razzismo – spiegano le attiviste – definire stupro e pedofilia come "macchie" potenzialmente presenti nella vita di tutti significa banalizzare e normalizzare la violenza".
Gallera: Il gesto va condannato
Intanto si susseguono sia da esponenti di destra che di sinistra le condanne nei confronti dell'atto vandalico: "Vergogna – ha esordito l'assessore lombardo Gallera in un post su Facebook – Montanelli è stato un simbolo della libertà di informazione che ha pagato personalmente il suo essere uomo e giornalista libero sempre con la schiena dritta, chi ne ha oltraggiato la statua con un gesto ignobile va condannato senza se e senza ma". "Sono d’accordo con la proposta di collocare a Milano un monumento alla memoria delle vittime del colonialismo italiano – ha fatto sapere Angelo Turco, presidente Pd della Commissione Cultura di Palazzo Marino, in merito alla riflessione degli esponenti del Partito Democratico Lia Quartapelle e Pierfrancesco Majorino – la nostra cultura popolare è ancora fortemente intrisa di stereotipi razzisti che derivano da quella esperienza, le nostre classi dirigenti del Novecento e qualche loro propaggine contemporanea hanno minimizzato e derubricato responsabilità storiche gravissime".
Il sindaco Sala: Attenti a revisionismo senza fine
"Il mio video di oggi su Montanelli è stato molto criticato. Questo è un fatto indiscutibile, assolutamente indiscutibile. E siccome stimo i miei concittadini, non posso che rifletterci, seriamente – il commento del sindaco di Milano Beppe Sala dopo le critiche ricevuto al suo video di domenica mattina – mi permetto però di insistere (siccome testardo lo sono, eccome) su un punto. Occhio che se revisionismo deve essere, allora lo sia fino in fondo. Se il tema è la pedofilia, ci sono altri casi di personaggi ricordati con piazze, vie, scuole a Milano a cui potremmo dedicarci. Poi passeremo ai guerrafondai, categoria ricca di riconoscimenti municipali. E via di questo passo, in un meraviglioso processo senza fine. Ma, riflettendoci, per quanto mi riguarda forse mi interessa di più occuparmi di chi sta perdendo il lavoro nella nostra "ricca" Milano". Intanto la statua la scorsa notte è stata controllata a vista dalla polizia locale mentre un'auto con i lampeggianti accesi si è posizionata all'interno del parco dove si trova la statua che oggi che verrà ripulita da una ditta specializzata