Spray al peperoncino: prima di Sfera Ebbasta c’erano già stati molti incidenti nelle discoteche
Lo spray al peperoncino, elemento al centro delle polemiche dopo la strage di Ancona, durante il concerto del trapper Sfera Ebbasta, è una sostanza usata per l'autodifesa, liberamente acquistabile in Italia. Si trova nelle armerie, ma anche nelle farmacie e anche in molti supermercati, addirittura nelle edicole. L'unico obbligo è quello di avere più di 16 anni. Ma lo si può ordinare perfino su Internet. Logico che nel corso degli anni ne aumentasse l'uso, anche quello improprio.
Oggi che lo spray urticante è al centro di una vicenda orribile, con 6 morti, basta ripercorrere l'archivio di qualsiasi giornale per rendersi conto che la sua "incontenibile ascesa" negli ultimi due anni è stata costellata di incidenti più o meno gravi, sicuramente preoccupanti. In Lombardia, dove si concentrano la maggior parte dei grandi concerti, ci sono più casi che altrove, casi che poi si sono "allargati" anche alle scuole. Nel luglio 2017, al concerto di Gue Pequeno e Marracash al Carroponte di Sesto San Giovanni, ignoti nelle prime file hanno spruzzato spray al peperoncino tra la folla scatenando una reazione di panico tra il pubblico. Cinque i feriti, tutti in maniera lieve. Ma la lista dei casi è lunga: a Garlasco, provincia di Pavia, durante una festa di Halloween qualcuno spruzzò spray al principi attivo di oleoresin capsicum in discoteca, causando panico e 20 intossicati. Anche in quel caso poteva essere una strage, fu solo un caso che non accadde ciò che è stato alla Locanda Azzurra di Corinaldo la sera del 7 dicembre 2018.
Al Fabrique di Milano, serata "piccante", con intossicati e caduti di recente 6 ragazze dai 15 ai 19 anni sono rimaste intossicate in una scuola superiore di Milano, il Severi-Correnti. I casi da enumerare sarebbero tantissimi. Una cosa è certa: nonostante i precedenti lo spray al peperoncino resta amatissimo: l'assessore regionale alla Sicurezza della Lombardia, Riccardo De Corato, ha affermato che, a partire dal prossimo anno, prodotto urticante insieme alla pistola elettrica – il taser – potrà essere utilizzata anche dai vigili urbani lombardi.