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“Spara a Salvini”: scritta contro il ministro dell’Interno a Milano, indaga la Digos

Scritta contro Matteo Salvini a Milano. Su un muro in via Voltri, zona Ticinese, è apparso un messaggio inquietante sul quale adesso indaga la Digos: “Non sparare a salve, spara a Salvini”. Vicino alla scritta il simbolo degli anarchici. il commento del leader della Lega: “Niente e nessuno mi spaventa o mi fermerà, mi auguro che la condanna nei confronti di questi delinquenti sia unanime”.
A cura di Francesco Loiacono
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La scritta apparsa su un muro a Milano (Facebook: Matteo Salvini)
La scritta apparsa su un muro a Milano (Facebook: Matteo Salvini)

Una scritta contenente minacce rivolte al ministro dell'Interno Matteo Salvini è apparsa a Milano, in zona Porta Ticinese. "Non sparare a Salve, spara a Salvini", è quanto ignoti hanno scritto su un muro di via Voltri, all'esterno di un palazzo popolare. A completare la scritta, in stampatello blu, il simbolo della A cerchiata, associato agli anarchici. È stato lo stesso vice presidente del Consiglio e leader della Lega a dare notizia della scritta contro di lui sui social network, dove ha pubblicato la foto: "Ennesima vergognosa minaccia", ha scritto il ministro dell'Interno, aggiungendo: "Niente e nessuno mi spaventa o mi fermerà, mi auguro che la condanna nei confronti di questi delinquenti sia unanime". Sull'episodio si sono già messi al lavoro per le indagini i poliziotti della Digos e della scientifica. Alcuni agenti sono intervenuti in via Voltri per effettuare i rilievi e cercare di risalire agli autori della scritta.

I manifesti con Salvini ritratto come un topo di fogna

Non è la prima volta che i muri di Milano diventano il mezzo per rivolgere minacce o critiche, a volte molto dure, al ministro dell'Interno Salvini. A ottobre dello scorso anno era stata la Rete studenti Milano, un collettivo studentesco, ad affiggere in diverse zone dei manifesti che ritraevano un Salvini rappresentato come un topo di fogna aggredito da uno studente con in mano un libro: "Metafora della doverosa lotta all’ignoranza", avevano spiegato gli studenti rivendicando l'azione dimostrativa contro il leader leghista.

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