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Spacciavano droga sul “dark web”: tre persone arrestate dopo 15 mesi di indagini

È partita da Lecco un’operazione della polizia contro lo spaccio di droga sul “dark web”, la parte oscura di internet dove sono fiorenti i traffici illegali. Le indagini, durate 15 mesi, hanno portato all’arresto di tre persone: un italiano, un brasiliano e un albanese, accusati della cessione di hashish, cocaina, marijuana e droghe sintetiche sul sito “Idc” (Italian darknet community) e piattaforme simili. Il sito Idc è stato in parte oscurato. Nel corso dell’inchiesta sono state effettuate 45 perquisizioni in tutta Italia.
A cura di Francesco Loiacono
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È partita da Lecco un'operazione della polizia contro lo spaccio di droga sul "dark web" (o "deepweb") la parte oscura di internet dove sono fiorenti i traffici illegali. Le indagini, avviate dalla squadra mobile di Lecco nel gennaio del 2016 e durata 15 mesi, hanno portato all'arresto di tre persone: un italiano, un brasiliano e un albanese, accusati della cessione di hashish, cocaina, marijuana e droghe sintetiche sul sito “I.D.C.” (Italian darknet community) e piattaforme simili.

L'Idc è il principale "luogo di incontro virtuale" per venditori ed acquirenti italiani nel cosiddetto "deepweb". Si tratta di un sito frequentato da migliaia di persone alla ricerca di droga e prodotti clandestini: nel corso dell’inchiesta, difatti, è emersa anche una fiorente attività vendita di armi, documenti contraffatti, denaro falso, software impiegati per accessi abusivi a sistemi informatici e carte di credito clonate.

Gli arresti sono avvenuti tra Pontedera e San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Nel corso delle indagini sono inoltre state eseguite 45 perquisizioni domiciliari in tutta Italia a carico di altrettanti soggetti, emersi come acquirenti di bitcoin e  di merce illegale “online”. Molti dei clienti sono giovani e tra di loro c’è anche un minorenne: tutti avevano predisposto i propri computer con sofisticati programmi che rendevano completamente anonima la navigazione.

Per individuare i tre indagati e "immergersi" nelle trame del "deepweb" gli agenti hanno operato sotto copertura, riuscendo così a monitorare molti degli arrestati. Tra loro, come mostra un video diffuso dalla polizia di Stato, c'era anche chi pubblicizzava la propria attività con dei video, nei quali si vede la droga nascosta all'interno di oggetti di uso comune, come statuine o cellulari, e una sorta di "tutorial" per capire come recuperarla e utilizzarla.

L'italiano arrestato era stato segnalato dal Fbi

Uno degli arrestati, il cittadino italiano, era stato già segnalato dalle autorità americane come un pericoloso trafficante di droga. L'uomo era infatti coinvolto nelle investigazioni condotte nel 2013 dal Fbi, che hanno portato alla chiusura del blackmarket “Silk Road”, uno dei maggiori "bazar" del "deepweb". All’epoca non erano stati raccolti elementi di informazione sufficienti ad identificarlo. Secondo gli inquirenti l’indagato avrebbe compiuto oltre duemila cessioni di droga sul web, a partire proprio dal 2013.

Nel corso dell’inchiesta sono stati sequestrati oltre 2 chilogrammi di droghe sintetiche, sono stati effettuati alcuni arresti in flagranza di reato ed inoltre è stato eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di un ulteriore indagato. La procura di Bergamo ha stralciato la posizione di un italiano, lì residente, indagato a piede libero per riciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria: è ritenuto uno dei principali "cambia valuta" illegali in Italia di monete virtuali. L'autorità giudiziaria lecchese, infine, ha disposto l’oscuramento del sito “Idc” nella parte accessibile tramite l’open web.

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