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Sotto scorta l’avvocatessa accoltellata a Milano: il responsabile è ancora libero

A tre mesi dall’aggressione è ancora libero e senza un’identità l’uomo che accoltellato nel suo studio Paola Marioni, 57enne avvocatessa milanese. La donna dopo un periodo di convalescenza è tornata al suo lavoro, scortata però da due poliziotti. Proseguono le indagini sul responsabile dell’aggressione, avvenuta il 20 luglio nel quartiere di Porta Romana.
A cura di Francesco Loiacono
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Paola Marioni, l'avvocatessa milanese che la sera del 20 luglio era stata accoltellata nel suo studio in via dei Pellegrini, a Milano, è stata posta sotto scorta. Lo riporta il quotidiano "La Repubblica", spiegando che la decisione è stata presa dal Comitato per l'ordine e la sicurezza, che ha così rafforzato le misure che erano già state attuate subito dopo l'episodio. Il motivo principale di queste misure – due agenti di scorta, un autista e un altro che segue la professionista in ogni suo spostamento – è principalmente uno: a tre mesi dall'accoltellamento il responsabile non è ancora stato arrestato. E la professionista, 57 anni, ha più volte spiegato di avere paura: "Più che altro è l'angoscia che sale la notte", aveva detto a una tv locale qualche giorno dopo l'aggressione, aggiungendo: "Non penso di essere l'unica che sarà vittima di questo signore. Mi ha dato l'impressione che non fossi solo io nel suo mirino".

L'uomo aveva preso appuntamento con l'avvocatessa fornendo un cognome finto

Il signore in questione non ha ancora un nome né un volto. O meglio: un nome c'è, quel finto cognome "Deandrese" con cui si era presentato nello studio della professionista, che non aveva mai visto prima, dopo aver preso appuntamento per telefono. Ma dell'aggressore non c'è più alcuna traccia: non è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza della zona in cui si trova lo studio, l'elegante quartiere di Porta Romana, ricco di locali. Non ha lasciato impronte nello studio dell'avvocatessa, né ha lasciato tracce telefoniche: ha prenotato l'appuntamento chiamando da una cabina telefonica con delle monete, una delle poche superstiti a Milano.

Proseguono le indagini della procura: l'aggressore non ha lasciato tracce

Le indagini della procura, coordinate dal pubblico ministero Giovanni Polizzi, proseguono da luglio. Nelle mani degli inquirenti l'identikit fornito dall'avvocatessa: un uomo italiano alto circa un metro e ottanta, calvo, robusto e affabile. Si continua a scavare alla ricerca di un possibile movente: Paola Marioni è una civilista e cassazionista iscritta all'Ordine degli avvocati di Milano dal 1990. Si occupa di cause fallimentari e amministrazioni condominiali, e il suo aggressore potrebbe aver nutrito e coltivato del risentimento proprio in seguito a qualche causa avviata in questi ambiti: anche se, come più volte ripetuto dalla donna, lei non lo aveva mai visto prima della sera dell'accoltellamento. Adesso, dopo un periodo di convalescenza, la 57enne è tornata alla sua vita e al suo lavoro: scortata da due angeli custodi che provano a mitigarne l'ansia e la comprensibile paura.

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