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Si chiama Mohammed il primo vigile urbano di origine marocchina assunto a Lecco

Si chiama Mohammed El Barji e ha 41 anni: è il primo vigile urbano di origine marocchina (ma cittadino italiano da anni) assunto dalla polizia locale di Lecco.
A cura di Francesco Loiacono
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Mohammed El Barji (frame da un servizio tv di Teleunica, via Facebook)
Mohammed El Barji (frame da un servizio tv di Teleunica, via Facebook)

La vera notizia sarà quando fatti del genere non faranno più notizia. Al momento, però, bisogna registrare che un agente della polizia locale di origini non italiane, ma cittadino italiano a tutti gli effetti, attira l'attenzione dei suoi concittadini, dei mezzi di informazione ed è anche motivo di orgoglio da parte dell'amministrazione locale. Accade a Lecco, dove dall'inizio di marzo Mohammed El Barji, nato in Marocco 41 anni fa ma da 26 anni in Italia, è diventato il primo vigile urbano di origini non italiane assunto dal Corpo della polizia locale. Per il momento Mohammed, che ha superato brillantemente tutte le prove previste dal bando, è in prova: tra sei mesi se tutto andrà bene sarà confermato nell'organico.

Il 41enne Mohammed è nato in Marocco, ma è cittadino italiano

Il 41enne quando aveva 15 anni si trasferì con la famiglia a Trento. Lì ha finito le superiori e si è iscritto all'Università. Poi, per aiutare la famiglia, ha svolto diversi lavori: è stato l'addetto di una ditta di autotrasporti e successivamente è diventato vigile urbano, entrando a far parte di una squadra antidegrado. Mohammed e gli altri tre colleghi neo assunti hanno superato la concorrenza di altri 291 candidati al posto di vigile urbano a Lecco. I quattro sono entrati in servizio all'inizio di marzo, in concomitanza con il cambio al vertice del corpo, dove si è insediato Paolo Borgotti. Mohammed può vantare la conoscenza di arabo e francese, oltre naturalmente all'italiano. L'assessore alla Sicurezza di Lecco, Francesca Bonacina, al "Corriere della sera" ha dichiarato: "La sua assunzione è la fotografia di una società che cambia, dove gli stranieri sono chiamati a ricoprire nuovi ruoli, come del resto già accade nel privato. La presenza di Mohammed – ha aggiunto l'assessore – rappresenta un valore aggiunto, grazie alla conoscenza delle lingue e al forte messaggio di integrazione. Anche se in realtà è stato scelto perché ha superato tutte le prove. In una città come la nostra che mira ad ampliare la propria vocazione turistica, potersi avvalere di una figura come la sua rappresenta un’importante risorsa".

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