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Sesto San Giovanni, il sindaco difende il Decreto sicurezza di Salvini: “Qui piena applicazione”

Dopo la scelta del sindaco di Palermo Leoluca Orlando di sospendere il Decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, in tutta Italia molti sindaci si sono schierati con il loro collega palermitano. Il primo cittadino di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, li ha invece criticati: “A Sesto San Giovanni garantiremo piena applicazione al decreto Salvini che giudico utile e a tutela dei cittadini. Chi intende disobbedire porterebbe avanti una pericolosa deriva anti democratica”, ha detto il sindaco che ha espugnato dopo decenni la storica roccaforte “rossa” alle porte di Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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Matteo Salvini con la divisa da poliziotto
Matteo Salvini con la divisa da poliziotto

Mentre in tutta Italia si moltiplicano le critiche da parte dei sindaci al Decreto sicurezza voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, a Sesto San Giovanni accade il contrario. Il sindaco di centrodestra Roberto Di Stefano, che nel 2016 ha sottratto per la prima volta dal Secondo dopoguerra l'ex Stalingrado d'Italia al centrosinistra, è intervenuto in difesa del leader della Lega: "Francamente trovo particolarmente sbagliata la posizione di alcuni sindaci di sinistra che vorrebbero disobbedire al nuovo decreto Sicurezza", ha detto Di Stefano. Il riferimento è a quei sindaci che, dopo la decisione del primo cittadino palermitano Leoluca Orlando di sospendere parte del decreto sicurezza (quella che sancisce il divieto per l'immigrato di iscriversi all'anagrafe alla scadenza del permesso di soggiorno per motivi umanitari, cancellato dal Decreto legge), hanno manifestato solidarietà al loro collega palermitano. A questi (tra cui Luigi De Magistris a Napoli e Dario Nardella a Firenze), anche se in maniera più blanda, si è accodato in giornata anche il sindaco di Milano Beppe Sala che non ha però parlato esplicitamente di sospendere il decreto sicurezza ma ha solo invitato Salvini a rivederlo.

Di Stefano: Decreto Salvini utile e a tutela dei cittadini

Di Stefano si è schierato invece apertamente col ministro dell'Interno, definendo la "disobbedienza civile" annunciata da alcuni sindaci "una scelta preoccupante, schiava dell'ideologia cara a sinistra dell'immigrazione senza freni, e che si pone gravemente in contrasto con il principio del rispetto delle leggi dello Stato". Di Stefano sottolinea come il Decreto sicurezza sia una legge "sottoscritta dal Presidente della Repubblica" e aggiunge: "A Sesto San Giovanni garantiremo piena applicazione al decreto Salvini che giudico utile e a tutela dei cittadini. Chi intende disobbedire porterebbe avanti una pericolosa deriva anti democratica. Purtroppo a sinistra, pur di salvaguardare il business dell'accoglienza e certe scelte pro immigrazione deleterie per le nostre città, sono disposti a tutto".

Il riferimento al decreto sicurezza di Minniti

La nota inviata dal primo cittadino sestese Di Stefano prosegue sottolineando come sia "sbagliato utilizzare la carica del Sindaco solo in funzione ideologica e per ragioni politiche di partito". Poi di Stefano offre indirettamente un ulteriore argomento a chi sostiene che le politiche securitarie di Salvini siano state in qualche modo anticipate dal suo predecessore al Viminale, Marco Minniti: "Per quanto mi riguarda appena mi sono insediato ho, per esempio, sfruttato al massimo gli strumenti del decreto sicurezza di Minniti del Pd facendo diventare Sesto San Giovanni la capitale nazionale per allontanamenti in base alla norma sui Daspo urbani presente nel testo. Auspico – ha concluso infine Di Stefano – che la posizione dei sindaci di sinistra sia solo una sparata per prendersi qualche titolo anche perché il decreto sicurezza va sicuramente nella direzione della lotta all'illegalità e al contrasto all'immigrazione clandestina che molti Sindaci auspicavano da anni".

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