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Segnala un incendio su Facebook, ma è uno scherzo: adesso rischia una denuncia

Caos a San Giuliano Milanese, nella provincia di Milano, dove un ragazzo, su un gruppo Facebook, ha segnalato l’incendio di una zona boschiva. Il post è arrivato agli occhi del sindaco Marco Segala, che si è subito adoperato per provvedere all’estinzione delle fiamme, scoprendo che si trattava però di uno scherzo. Adesso il ragazzo rischia una denuncia per procurato allarme.
A cura di Valerio Papadia
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Ha fatto mettere in moto la macchina dei soccorsi, facendo sprecare risorse, tutto per una bravata: adesso, rischia una denuncia per procurato allarme. Ieri, a San Giuliano Milanese, nella provincia di Milano, un ragazzo ha generato momenti di caso. Nel gruppo Facebook "Sei di San Giuliano Milanese se…", che riunisce la comunità della cittadina lombarda, il ragazzo ha segnalato un incendio: "Il bosco di Zivido sta andando a fuoco e nessuno interviene. Ma che fine faremo" ha scritto il giovane sul social network. Il post del ragazzo, in un gruppo che conta quasi 12mila membri, è arrivato anche all'attenzione del sindaco di San Giuliano, Marco Segala che, preoccupato dalla segnalazione del ragazzo, ha subito messo in moto la macchina dei soccorsi. Al bosco di Zivido, oasi naturalistica del Wwf, sono arrivati così i vigili del fuoco, i carabinieri e i volontari della Protezione Civile. Grande è stata la sorpresa dei soccorritori quando, giunti sul posto, hanno scoperto che in realtà non c'era nessun incendio.

Nel gruppo Facebook, allora, è intervenuto personalmente il primo cittadino di San Giuliano Milanese. "Buonasera. Noto con piacere che il post che ripropongo è stato rimosso – ha scritto il sindaco Segala -. Peccato che il buon tempone che ha pubblicato il post abbia fatto scattare inutilmente l'ausilio di Carabinieri, volontari della Protezione Civile e Vigili del fuoco, tutti allertati dal sottoscritto non appena letto il post. Mi sono recato immediatamente al Bosco di Zivido e, fortunatamente, non c'era nulla. Nessun incendio". La bravata potrebbe costare cara al ragazzo che, come detto, rischia una denuncia per procurato allarme.

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