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Scandalo all’Artigiano in fiera: 40 lavoratori in nero e quintali di cibo avariato

A seguito di un blitz dei carabinieri alla Fiera di Rho, individuati 44 lavoratori in nero e oltre 3 quintali di alimenti avariati. I titolari degli stand sono stati sanzionati e le loro licenze sospese.
A cura di Federica Gullace
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Ben 44 lavoratori in nero e oltre 3 quintali di alimenti avariati, cinque licenze sospese e multe per 200mila euro: è questo il risultato emerso a seguito di alcuni controlli negli stand dell’ "Artigiano in Fiera", la manifestazione di carattere natalizio in corso a FieraMilano, a Rho fino al prossimo 8 dicembre, svolti dai militari della compagnia dei carabinieri di Rho, con quelli del Nas e del Nucleo ispettorato lavoro, che volevano verificare che al personale al lavoro fossero applicati regolari contratti di lavoro. L'evento, tra i più unici al mondo, rappresenta da anni un momento di incontro per conoscere e abbracciare le tradizioni e le culture del lavoro di oltre cento Paesi, in un’atmosfera di festa e condivisione, in un luogo enorme come quello di Rho, e non solo. L'Artigiano in fiera, infatti, rimane comunque una grande chance lavorativa per moltissime persone, ed è proprio per queste ragioni che sono state svolte le relative ispezioni.

Gli stand incriminati

I lavoratori in nero appartenevano a cinque stand di prodotti tipici: una decina lavorava nello stand di un ristorante marocchino, il cui titolare è stato denunciato anche per la conservazione in cattivo stato di alimenti; idem per un ristoratore di origini tedesche, che in fiera gestiva un ristorante cinese con otto lavoratori senza contratto, nel quale i militari hanno anche sequestrato 200 chili di carne e pesce avariati. Stessa sorte per uno stand di prodotti tipici greci, un ristorante tedesco di cucina vegetariana, un’azienda italiana addetta alla vendita di hamburger, una ditta siciliana, un ristorante thailandese e un'attività di catering ungherese. Il risultato? Oltre al cibo avariato, che verrà sicuramente distrutto in tempi brevi, una serie di salatissime multe ai titolari, da più di 40 mila euro a 95 mila, con annessa sospensione della licenza.

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