1.491 CONDIVISIONI

Saronno, la farmacista che ruba attrezzature per pazienti da intubare: “Ci compriamo borsa di Prada”

Sottraeva attrezzature mediche all’ospedale in cui lavorava, necessarie per intubare pazienti, e le consegnava a un imprenditore complice che poi le rivendeva, ottenendo così un profitto illecito. E il tutto per potersi permettere una “bella mangiata, un bel regalo” come “una borsa di Prada”. Dai dettagli di quanto avveniva da mesi nella farmacia ospedaliera di Saronno emergono ancora di più l’avidità e il cinismo della farmacista di 59 anni e dell’imprenditore 49enne arrestati ieri e finiti in carcere, che non si sono fermati nemmeno in piena pandemia e intercettati dicevano: “Mi spiace per i pazienti, però..”.
A cura di Francesco Loiacono
1.491 CONDIVISIONI
Immagine

Non sono tanto i soldi sottratti, circa settemila euro il controvalore dei furti, quanto l'insensibilità per la crisi sanitaria che era in corso a scandalizzare nella vicenda della 59enne farmacista dell'ospedale di Saronno arrestata ieri dai carabinieri di Varese e dalla guardia di finanza di Saronno assieme al suo "complice", un imprenditore di 49 anni. I due, accusati di peculato in concorso e per quanto riguarda l'imprenditore anche di autoriciclaggio, da mesi lucravano sulle forniture mediche dell'ospedale. La donna, grazie alla discrezionalità di cui godeva in quando dirigente dell'area logistica della farmacia ospedaliera, "acquistava presidi medici facendoli apparire come ordini effettuati nell'interesse e per conto dell'ospedale, mentre successivamente li consegnava all'imprenditore indagato, il quale a sua volta, attraverso la società, li rivendeva ad altri clienti, molto spesso altri ospedali pubblici, ignari della provenienza illecita", avevano spiegato ieri i militari in una nota.

Il gip ha sottolineato la spregiudicatezza, avidità e cinismo dei due arrestati

A indignare in maniera particolare è che i furti, che erano iniziati mesi fa – l'inchiesta era partita a novembre dopo la segnalazione di un responsabile delle farmacie ospedaliere dell'Azienda socio sanitaria territoriale Valle Olona, sotto cui ricade l'ospedale di Saronno, che sta attivamente collaborando con gli inquirenti -, non si siano interrotti neanche durante la fase più acuta della pandemia di Coronavirus. "Mi spiace per i pazienti, però…", è uno stralcio delle intercettazioni tra farmacista e complice, riportate dal "Corriere della sera". E tra quei pazienti c'erano persone da intubare, da ricoverare in terapia intensiva perché magari affette da Covid-19, a cui le attrezzature mediche venivano indirettamente negate perché la farmacista doveva "smistarle" al complice, che le avrebbe rivendute ottenendo così ì soldi per "una bella mangiata, un bel regalo", o permettersi "una borsa di Prada", come da altri stralci di conversazioni tra i due. Il giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio che ieri ha disposto la misura cautelare in carcere per i due indagati ne ha sottolineato la spregiudicatezza, l'avidità e il cinismo: chissà se dietro le sbarre i due avranno modo di ripensare alla loro condotta.

1.491 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views