Sarezzo, cucciolo di cane di soli 6 mesi ucciso da un boccone avvelenato: secondo caso in un mese
Nuovo caso di avvelenamento su animali in provincia di Brescia. Un cucciolo di akita, una particolare razza canina giapponese, è morto nella giornata di venerdì 14 febbraio dopo aver ingerito un boccone avvelenato nei pressi del cimitero della frazione di Zanano, a Sarezzo. La padrona ha fatto il possibile per salvare il cagnolino di soli 6 mesi, ma nemmeno l'intervento del veterinario è riuscito a scongiurare il peggio. Nel comune del Bresciano è il secondo episodio nel giro di un mese: il 14 gennaio scorso era morto un labrador sempre in seguito a un avvelenamento. Gli autori di questi deprecabili gesti rischiano, se scoperti, una reclusione da sei mesi a tre anni. Questa la pena prevista in termini di legge per i responsabili di avvelenamento su animali.
Caccia ai responsabili
Mentre sul web non si placano le polemiche per quanto avvenuto, a Sarezzo prosegue la caccia per riuscire a identificare i responsabili degli avvelenamenti. I padroni di cani non si fidano più a lasciare liberi i propri animali, temendo possano incappare in nuovi bocconi mortiferi. Il mese scorso Fanpage.it aveva raccontato anche di un'altra vicenda simile, andata in scena sempre in provincia di Brescia. A Orzinuovi erano state trovate per strada alcune fette di pandoro riempite con decine di chiodi. Il fatto era stato denunciato prima che il boccone killer potesse mietere vittime tra i cani a passeggio. Recentemente si sono verificati episodi analoghi anche a Pescarenico, in provincia di Lecco e a Monza.