San Siro, Sollazzo (M5S): “I club cercano di pilotare l’opinione pubblica, evitare atti di forza”
"Finora non si è visto un vero coinvolgimento dei cittadini e delle forze politiche. Le squadre hanno cercato solo di pilotare l'opinione pubblica e anche in consiglio comunale abbiamo visto solo brochure e slide". Il dibattito sul futuro di San Siro è entrato nel vivo con la pubblicazione da un lato dei risultati di un sondaggio online di Inter e Milan tra tifosi e residenti, dall'altro dei pareri tecnici della conferenza dei servizi che chiede, tra l'altro, di ipotizzare una soluzione per evitare l'abbattimento di San Siro. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Simone Sollazzo, intervistato da Fanpage.it manda un segnale alle squadre, chiedendo di evitare atti di forza, ma di aprire un confronto vero con la cittadinanza e il Consiglio, per arrivare a una soluzione.
Che idea si è fatto del sondaggio di Inter e Milan, stando al quale il 9o per cento degli utenti vuole un nuovo stadio?
Mi dispiace che le squadre non siano imparziali nel chiedere l'opinione dei cittadini, come si è visto con il sondaggio online rivolto a tifosi e residenti. Si cerca solo di canalizzare e pilotare le risposte degli utenti. Il loro è un questionario che non tiene conto delle dinamiche di vita delle persone del quartiere, anche perché possono votare tutti. Un tifoso che abita in un'altra città e va a San Siro una volta all'anno che indicazioni può dare sul benessere del quartiere, cosa può capire delle implicazioni di una ricostruzione per la zona?
Il dialogo tra i club e la città sembra abbastanza a senso unico in questo momento.
I club finora hanno trattato allo stesso modo la cittadinanza e i consiglieri comunali, con il quiz online e con le presentazioni a Palazzo Marino, cercando sempre di indirizzare il giudizio nella direzione a loro più congeniale, quella della ricostruzione totale. È una comunicazione molto pilotata sia per i consiglieri che per i cittadini. Lo dimostra in particolare l'ultimo quesito, in cui si chiede ai tifosi se siano disposti a seguire le partite a 100 chilometri di distanza in stadi di capienza più piccola. È ovvio che mette in condizione i cittadini di essere abbastanza scoraggiati. Insomma non c'è un arbitro imparziale, ma una propaganda delle società volta all'interesse della ricostruzione da zero con annessi edifici, centri commerciali, negozi di merchandising.
Come vede l'ipotesi, proposta da più parti negli ultimi giorni, di mantenere il vecchio stadio con funzioni nuove? Se ci fosse un'apertura su questo sareste pronti a discuterne?
Potrebbe essere una soluzione interessante che salva entrambe le posizioni. Dipende poi da come viene ridefinito il quartiere: la struttura di San Siro la manterrei esattamente com'è con le dovute correzioni. Ho letto che c'è una proposta della Lega con una variante interessante, quella di conservare il terzo anello per una attività commerciale. Potrebbe essere un compromesso fattibile. Però anche in quel caso dobbiamo capire come verrebbe ridefinito il quartiere con l'offerta di nuovi centri commerciali e negozi e quanto inciderebbero i lavori nella vita del quartiere. Così potremmo sia salvare il patrimonio architettonico che abbiamo sia trovare una soluzione di maggiore vivibilità per il quartiere. La mia opinione personale è che si potrebbe pensare a una soluzione intermedia di questo tipo. Aspettiamo però di sentire i pareri tecnici su questo con i dati alla mano. Ora è stato proposto anche un parere del Politecnico.
Come giudica il fatto che il Politecnico, advisor per il masterplan di Inter e Milan, venga a dare un giudizio "terzo" ai consiglieri?
Sicuramente dovranno tenere conto di due posizioni ben definite. Sono consulenti di due enti privati ben precisi, dall'altra però le posso garantire che avranno a che fare con posizioni ferme da parte nostra e dovranno dare risposte chiare. Faremo presente la nostra posizione. Ben venga quindi il Politecnico se riuscirà ad avere una certa autonomia e porterà delle soluzioni che vengano incontro alle esigenze della cittadinanza. Se ci sarà ancora una posizione difensivista rispetto alla volontà delle due società troveranno comunque la nostra forte opposizione.
Che clima si respira a Palazzo Marino rispetto al futuro di San Siro?
Questa volta come forze politiche c'è una certa compattezza e questo mi ha fatto molto piacere. Sono convinto che ci sia la possibilità con un'azione politica di frenare le squadre e fare ridiscutere da capo, riflettendo anche sull'utilizzo di San Siro se venisse salvato dalla demolizione. Molto però dipenderà dal sindaco, che è l'elemento più influente nella partita.
I club potrebbero sempre appellarsi alla legge sugli stadi e bypassarvi.
Sì, i club potrebbero scavalcarci sfruttando la legge sugli stadi, che ha valore maggiore rispetto al Pgt che abbiamo appena approvato. Ma a quel punto dovrebbero scontrarsi con l'opinione pubblica cittadina. Spero quindi che non ci siano atti di forza e che si trovi un compromesso, magari con quella terza via che permetterebbe di salvare lo stadio.