Sala si autosospende, i poteri passano alla vice Anna Scavuzzo: cosa succede a Milano
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, non sembra intenzionato a cambiare idea: "Mi autosospendo", ha dichiarato subito dopo aver appreso "da fonti giornalistiche" di essere iscritto nel registro degli indagati della procura generale di Milano per concorso in falso ideologico e materiale per la vicenda della Piastra di Expo. E in molti si stanno chiedendo: "Cosa succede adesso a Milano?". L'autosospensione, se dovesse essere accettata dal prefetto Alessandro Marangoni, comporterà in automatico il passaggio di tutti i poteri del sindaco alla sua vice, Anna Scavuzzo.
Chi è il vicesindaco Anna Scavuzzo
Quarant'anni, insegnante di Fisica, Anna Scavuzzo ha molto in comune con l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Appartenente alla corrente "renziana" del Pd, come l'ex premier ha un trascorso negli scout. Si è affacciata sulla scena politica nel 2011, candidandosi con la lista civica di Giuliano Pisapia e venendo eletta a Palazzo Marino, dove è diventata capogruppo: poi, però, nel 2013 ha sancito la sua vicinanza a Renzi lasciando la lista "arancione" di Pisapia ed entrando nel Pd. È stata una delle prime sostenitrici di Sala durante la sua ascesa alla poltrona più importante di Palazzo Marino, fin dalle primarie. Il suo impegno è stato premiato dal sindaco con la nomina a vicesindaco e la delega all'assessorato dell'Educazione e dei rapporti con le comunità religiose, temi molto importanti.
Adesso però Scavuzzo dovrà assumere su di sé tutte le incombenze che spettavano al sindaco, che aveva appena presentato il suo programma d'azione per la città. Tra i temi più urgenti la prima fase del confronto pubblico sugli scali ferroviari, che era iniziata ieri e proseguirà oggi e domani: "Oggi continuiamo a lavorare a pieno ritmo. Milano viene prima di tutto", ha detto in proposito l'assessore all'Ambiente Pierfrancesco Maran commentando indirettamente la notizia dell'inchiesta che ha coinvolto Sala.
La durata della sospensione
Per quanto tempo durerà la reggenza della Scavuzzo? È questo un altro tema su cui in queste ore si discute. Tecnicamente la sospensione di Sala dovrebbe durare il tempo necessario alla magistratura per chiarire la sua posizione. La procura generale si è data ulteriori sei mesi di tempo per approfondire la posizione dei nuovi indagati nella vicenda della Piastra. Qualcuno, ad esempio il leghista Paolo Grimoldi, sottolinea come sia un intervallo di tempo troppo lungo per una città come Milano: "Un'indagine complessa come quella su Expo potrebbe avere tempi lunghi e Milano non può restare per settimane o per mesi nel limbo. La nostra città ha bisogno di un Sindaco presente e in carica a tutti gli effetti e non di essere guidata da un vice sindaco. Pertanto il sindaco Sala deve chiarire al più presto cosa intende fare uscendo dell'incertezza. L'autospensione non ha alcun senso perché lascia Milano di fatto senza il primo cittadino, indipendentemente dal colore politico di appartenenza".
Gli scenari futuri
Fatto sta che Milano non resta tecnicamente senza un sindaco (ma le valutazioni politiche possono essere naturalmente diverse). Anzi: se Sala in futuro dovesse essere processato e condannato (in via non definitiva), la sospensione del sindaco diventerebbe "di diritto" e la vice Scavuzzo continuerebbe ad amministrare la città. Solo in un caso questa "supplenza" si potrebbe interrompere: se Sala decidesse di dimettersi o se venisse dichiarato "decaduto" (nel caso di condanna definitiva). In quel caso il Comune verrebbe commissariato dal prefetto e si procederebbe poi a nuove elezioni.
