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Riesumato il corpo di Sana, forse uccisa dal padre e dal fratello: oggi l’autopsia

Il corpo di Sana Cheema, la 25enne pakistana residente a Brescia e uccisa dal padre e dal fratello forse per la sua intenzione di sposare un italiano, è stato riesumato questa mattina in Patria: sul corpo della ragazza verrà effettuata, oggi, l’autopsia.
A cura di Valerio Papadia
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Sana Cheema (foto dal profilo Instagram)
Sana Cheema (foto dal profilo Instagram)

Si sono svolte alle prime luci di questa mattina le procedure di riesumazione del corpo di Sana Cheema, la ragazza di 25 anni morta in Pakistan in circostanze misteriose, forse uccisa dal padre e dal fratello, probabilmente per la sua volontà di sposare un italiano, osteggiata dalla famiglia: la ragazza, così come tutti i suoi parenti, da anni ormai viveva a Brescia, dove si era integrata alla perfezione. A Kot Fath, in Pakistan, luogo in cui la 25enne è stata sepolta, si sono recati un medico legale dell'ospedale Aziz Bhatti Shaheed, il giudice Lubns Sagheer e agenti di polizia, a cui si sono aggiunti molti abitanti della zona, curiosi di capire cosa stesse succedendo. Oggi, dunque, sarà effettuata l'autopsia sul corpo di Sana, che dovrebbe chiarire ogni dubbio sulla sua morte.

La ragazza era tornata nel Paese natale per far visita ad alcuni parenti ancora in Pakistan. Qui, però, nel distretto di Gujrat, è deceduta in circostanze misteriose. Inizialmente la sua morte è stata archiviata come un infarto, ma gli amici non hanno mai creduto a questa versione, battendosi a tal punto da costringere le autorità locali ad aprire un'inchiesta, che ha portato all'arresto del padre, del fratello e dello zio della ragazza, oltre che di un amico di famiglia, che sarebbero accusati dell'omicidio di Sana. Nella vicenda sarebbero implicati anche il medico che ha firmato il certificato di morte della 25enne e l'autista del furgone con il quale è stato trasportato il corpo. L'autopsia, oltre a chiarire definitivamente le cause della morte, chiarirà anche una volte per tutte la posizione dei familiari e delle altre persone arrestate.

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