“Riaprire i Navigli è possibile”: il Comune studia il progetto (e fa un assist a Sala)
"La riapertura dei Navigli è un sogno, non un’utopia". Parola di Pierfrancesco Maran, assessore all'Ambiente del Comune di Milano. Tradotto, significa che il progetto di collegare il Naviglio della Martesana con quello Grande e il Pavese è fattibile, "e che l’Amministrazione può fin d’ora lavorare per renderla realizzabile quando saranno reperite le necessarie risorse economiche". Una decisione della giunta, presa oggi, dà quindi un nuovo sprint a un progetto di cui si parla da tempo. Il caso vuole che questo progetto sia anche stato nominato (come un sogno, non una priorità) da uno dei candidati alle prossime primarie di centrosinistra, Giuseppe Sala. Sostenuto proprio da Maran e altri assessori della giunta Pisapia, che (sarà sempre il caso) ha da poco reso pubblico il suo sostegno a un'altra candidata alle primarie, il vicesindaco Francesca Balzani.
Dalla riapertura dei Navigli un ritorno per 800 milioni di euro
Coincidenze a parte, la riapertura dei Navigli è un argomento di cui già nei mesi scorsi il Comune ha discusso in maniera approfondita. Presentando i primi risultati di un piano di fattibilità studiato dal Politecnico di Milano e da Mm. Il progetto prevede di ripristinare il collegamento tra i Navigli lungo un percorso di 8 chilometri. Secondo le stime sulle ricadute economiche, questo porterà alla città un beneficio di circa 800 milioni di euro, a fronte di un costo previsto di 406 milioni di euro.
Il passo in avanti fatto oggi in giunta è quello di aver deciso di approfondire il piano di fattibilità, costituendo un gruppo tecnico di lavoro all’interno dell’amministrazione comunale. Non va dimenticato, inoltre, che già ad ottobre 2015 è stato deliberato il ripristino di due parti importanti del vecchio sistema dei navigli del capoluogo lombardo, ossia l’originaria Conca dell’Incoronata e la Conca di Varenna.