Rezzato, pizzeria aperta normalmente al pubblico nonostante i divieti: licenza sospesa

L'insegna della sua pizzeria era regolarmente accesa, e all'interno l'attività proseguiva regolarmente, come se in tutta Italia, e in modo particolare proprio nella sua zona, non fosse in corso una grave emergenza sanitaria a causa del Coronavirus e non vi fossero specifici divieti. A Rezzato, in provincia di Brescia, i militari della guardia di finanza del comando provinciale hanno scoperto che il titolare di una pizzeria, un uomo di nazionalità egiziana, non stava rispettando le attuali norme che prevedono, per esercizi commerciali quali appunto pizzerie, solo la possibilità di preparare le pietanze e consegnarle a domicilio. Il proprietario del locale, al contrario, stava esercitando normalmente l'attività: la sua pizzeria era regolarmente aperta ai clienti, invitati a entrare anche dall'insegna. Non solo: nella pizzeria infatti era impiegato anche un lavoratore in nero.
Il precedente sempre nel Bresciano, a Gussago
Dopo la scoperta e l'accertamento delle irregolarità i militari delle Fiamme gialle hanno disposto la chiusura dell'attività commerciale per 5 giorni: la sospensione potrà essere prorogata dalla prefettura per altri 30 giorni, ma solo quando gli esercizi commerciali saranno nuovamente riaperti al pubblico (non prima del 3 maggio, almeno al momento). Per il titolare è invece scattata una sanzione per la violazione degli obblighi di sospensione dell'attività di ristorazione aperta al pubblico. Quanto scoperto a Rezzato non è un caso isolato: alcuni giorni fa in un altro comune del Bresciano, a Gussago, i carabinieri avevano sorpreso dei clienti tranquillamente seduti ai tavoli di una pizzeria. Anche in quel caso il locale era stato chiuso per violazione delle norme attualmente in vigore. Il Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri dell'11 marzo 2020, infatti, consente a pizzerie e ristoranti di rimanere aperti, ma solo con le serrande abbassate ed esclusivamente per le consegne a domicilio. Più che le regole, però, dovrebbe essere il buonsenso a prevalere: il Bresciano è una delle aree più colpite dalla pandemia di Covid-19, con oltre 11mila casi accertati.