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Referendum autonomia, polemiche sul sindaco di Casorate: “Niente aiuti a chi non ha votato”

Dopo il referendum per l’autonomia della Lombardia alcuni esponenti politici e amministratori locali hanno rilasciato dichiarazioni in cui lasciano intendere che aiuteranno solo chi si è recato a votare. Tra i tanti la consigliera regionale leghista Lara Magoni e il sindaco di Casorate Sempione, nel Varesotto. Inevitabili le polemiche: “Frasi inaccettabili, soprattutto se pronunciate da un uomo delle istituzioni”, ha detto il segretario provinciale del Pd Varese, Samuele Astuti.
A cura di Francesco Loiacono
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Mentre il governatore Roberto Maroni prepara la materie su cui andare a trattare con il governo, il Referendum per l'autonomia della Lombardia che si è tenuto lo scorso 22 ottobre continua ad alimentare le polemiche. Il motivo sono le dichiarazioni di alcuni esponenti politici all'indomani della consultazione, che ha visto un'affluenza del 38,34 per cento: alta, secondo quelli che erano gli standard fissati da Maroni (34 per cento), ma comunque forse non così elevata come i promotori del referendum (in primis Lega nord), si aspettavano.

La consigliera Magoni: Prima di chiedermi supporto mostratemi la ricevuta di voto

E allora, ecco che alcuni politici sembrano aver fatto partire una sorta di "rappresaglia" nei confronti di chi non si è recato a votare. La prima a partire è stata la consigliera regionale leghista Lara Magoni: "Considerando che ogni giorno ricevo richieste di sostegno e aiuto sia economico che sanitario – ha scritto su Facebook il 23 ottobre – considerando che il 62% di lombardi non ha votato e tra questi sono certa ci siano gran parte di coloro che VOGLIONO essere aiutati… Da oggi prima di chiedermi qualsiasi tipo di supporto mostratemi la ricevuta di voto che vi è stata rilasciata ieri sul Referendum. Non tollererò più coloro che vivono da Leoni sulla tastiera e da irresponsabili nella realtà".

Il sindaco di Casorate: Grazie alle ricevute si potrà mappare chi ha votato

Sulla stessa linea il sindaco di Casorate Sempione, comune in provincia di Varese: "Grazie alle ricevute si potrà mappare chi ha effettivamente votato, così tanto per rispondere a chi, già da questa mattina, verrà a chiedere aiuto alle istituzioni!", ha scritto martedì su Facebook Dimitri Cassani. Un messaggio che lascia intendere la volontà di prestare aiuto solo a chi si è recato alle urne, e nella quasi totalità dei casi ha votato Sì (arrivato al 95,29 per cento di preferenze).

Il Pd ha annunciato un'interrogazione parlamentare

In entrambi i casi non sono mancate le polemiche, particolarmente veementi nel caso del sindaco del Varesotto. Sulle sue parole il Pd ha annunciato la presentazione di un'interrogazione parlamentare. Il segretario dei democratici di Varese, Samuele Astuti, ha affermato: "Frasi inaccettabili, soprattutto se pronunciate da un uomo delle istituzioni. Posso comprendere la delusione per l’esito della consultazione ma le sue frasi sono assolutamente fuori luogo". Critico anche Nicola Fratoianni di Sinistra italiana: "Un sindaco, un rappresentante delle Istituzioni non può comportarsi così. È contro la legge, è contro il buonsenso. Ci auguriamo che il prefetto di Varese nelle prossime ore faccia tutti i passi necessari per ripristinare la legalità. Uno così non può fare certo il sindaco". Cassani si è difeso, parlando di "una frase estrapolata" e citando anche gli altri suoi colleghi che hanno espresso posizioni simili. Chissà se le sue giustificazioni basteranno a far sgonfiare il caso.

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