54 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ragazzo bresciano scomparso da un anno in Turchia: fece il check in per il volo di ritorno

Alessandro Sandrini, il 32enne di Folzano (Brescia) partito oltre un anno fa per la Turchia e mai più tornato, avrebbe fatto il check in per il volo di ritorno senza però mai imbarcarsi. È l’ultimo particolare che emerge sulla vicenda, su cui indaga la procura di Brescia. L’ipotesi più plausibile, avvalorata da alcune telefonate del ragazzo alla madre, è che il 32enne sia stato rapito e sia tenuto ostaggio in un’imprecisata località tra la Turchia e la Siria.
A cura di Francesco Loiacono
54 CONDIVISIONI
Immagine

Un nuovo elemento si aggiunge a quelli finora emersi sulla vicenda della scomparsa di Alessandro Sandrini, 32enne di Folzano (Brescia) partito oltre un anno fa per la Turchia e mai più tornato a casa. La procura di Brescia e la locale squadra mobile indagano sul caso, senza scartare alcuna ipotesi. Quella più probabile è che il 32enne sia stato rapito da qualcuno, forse da guerriglieri, e si trovi ostaggio in un'imprecisata zona tra la Turchia e la Siria, nei dintorni della città di Adana, dove il ragazzo aveva preso una stanza di hotel. Ma tanti elementi sono ancora da chiarire in una vicenda che sembra sempre più un "giallo" internazionale. L'ultimo particolare, riportato dall'edizione bresciana del "Corriere della sera", riguarda il check in del volo di ritorno di Alessandro da Istanbul a Orio al Serio. Check in che il ragazzo avrebbe regolarmente fatto il 10 ottobre dello scorso anno, quando la sua vacanza di una settimana sarebbe dovuta terminare. Alessandro, però, non è mai salito a bordo di quel volo. Perché?

Tanti gli interrogativi ancora senza risposta

È solo uno dei tanti interrogativi che restano al momento senza risposta. Della vicenda del ragazzo, riportata negli scorsi giorni dal quotidiano locale "Il giornale di Brescia", è informata da tempo anche la Farnesina. Resta un mistero dove si trovi con precisione il ragazzo. Nell'ultima telefonata alla madre, fatta il 3 dicembre, avrebbe detto di trovarsi "in carcere", forse in una struttura di un gruppo paramilitare. Alessandro avrebbe detto terrorizzato alla madre di avvisare l'ambasciata perché i suoi presunti rapitori vorrebbero un riscatto dallo Stato italiano. Ma l'ambasciata sarebbe al corrente della sua posizione, in quanto il ragazzo risulterebbe costantemente monitorato. Le uniche ipotesi escluse, sono quelle di una possibile radicalizzazione del ragazzo e di un rapimento inscenato per chiedere soldi: il 32enne non avrebbe infatti problemi di natura economica.

54 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views