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Ragazzi uccisi dopo lite in discoteca, il questore di Bergamo: “Togliere la licenza al Setai”

La questura di Bergamo ha chiesto la revoca definitiva della licenza ai titolari della discoteca “Setai” di Orio al Serio, il locale dove sabato notte è scoppiata la lite che è poi sfociata nell’investimento e uccisione di Luca Carissimi, 21 anni, e Matteo Ferrari, 18 anni, travolti dall’auto del 33enne Matteo Scapin. Il questore ha motivato il provvedimento con la “costante inosservanza delle norme e delle prescrizioni da parte del gestore” e rilevato “indiscriminata somministrazione di alcolici, esorbitante affollamento del locale rispetto ai limiti imposti” e “totale incapacità di gestire le liti fra i clienti”.
A cura di Simone Gorla
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"Alcolici serviti in modo incontrollato, affollamento esorbitante e totale incapacità di gestire le liti fra i clienti". È in base a questa valutazione che la questura di Bergamo ha chiesto al sindaco di Orio al Serio di revocare definitivamente la licenza ai titolari della discoteca Setai, il locale dove è scoppiata la lite poi sfociata nell'investimento mortale di Luca Carissimi, 21 anni, e Matteo Ferrari, 18 anni, travolti sabato notte dall'auto del 33enne Matteo Scapin.

Ragazzi investiti: questura chiede di chiudere il "Setai" di Orio al Serio

Per la discoteca bergamasca è scattata da oggi la chiusura per 90 giorni, ma il questore chiede una misura molto più severa e definitiva. Una richiesta motivata dalla "costante inosservanza delle norme e delle prescrizioni da parte del gestore della sala da ballo e dei relativi collaboratori", ma anche da "indiscriminata somministrazione di alcolici, esorbitante affollamento del locale rispetto ai limiti imposti" e "totale incapacità di gestire le liti fra i clienti con conseguenze, per la incolumità personale dei soggetti coinvolti, talvolta gravi e/o irreparabili".

Uccisi dopo lite in discoteca: poco prima un'altra aggressione nello stesso locale

Proseguono intanto le indagini sulla morte dei due giovani, per cui il 33enne è stato prima incarcerato con l'accusa di omicidio volontario e poi gli sono stati concessi i domiciliari dopo che il reato è stato riqualificato in omicidio stradale. L'attenzione degli investigatori si concentra proprio su quanto è accaduto all'interno del locale, poco prima del tragico scontro sulla strada provinciale.

Ma a motivare il provvedimento c'è anche un altro episodio, per fortuna con conseguenze meno gravi, avvenuto poco prima. "Gli accertamenti effettuati nell’ambito dell’istruttoria amministrativa sfociata nel provvedimento sopra richiamato ponevano altresì in rilievo un secondo grave episodio – segnala la questura bergamasca -, verificatosi alcuni minuti prima del tragico evento nel corso del quale un minorenne presente nel locale sarebbe stato colpito violentemente al volto da un altro giovane frequentatore del ‘Setai', riportando la frattura della mandibola, con trenta giorni di prognosi per le lesioni infertegli".

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