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Ragazzi accoltellati sui Navigli, arrestato l’aggressore: è uno spacciatore egiziano

È stato arrestato l’uomo che la scorsa notte ha ferito a coltellate quattro ragazzi sul Naviglio Pavese, a Milano. Si tratta di uno spacciatore egiziano di 29 anni, la cui presenza molesta era segnalata da tempo nella zona.
A cura di Francesco Loiacono
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È stato fermato dai carabinieri l'uomo che nella notte tra martedì e mercoledì ha ferito a coltellate 4 ragazzi in via Borsi, all'angolo con il Naviglio Pavese, a Milano. Si tratta di uno spacciatore egiziano di 29 anni di nome Hamed. L'uomo è stato rintracciato grazie alle descrizioni fornite dai feriti e da due testimoni, che ne avevano tratteggiato agli investigatori l'aspetto fisico, definendolo "molto alto", e gli indumenti. Proprio uno di questi, una ciabatta persa sul luogo dell'aggressione, sarebbe stata determinante per gli investigatori per identificare il sospettato. All'interno del suo appartamento, al civico 10 di via Borsi, i carabinieri avrebbero infatti trovato una ciabatta identica a quella persa. I militari hanno recuperato inoltre un coltello a serramanico compatibile con quello del ferimento e una bici verde su cui si era allontanato. Nell'ultimo mese diversi esercenti della zona avevano segnalato la presenza di una persona molesta, che rispondeva alle fattezze fisiche dell'egiziano. Il 29enne è accusato di lesioni personali aggravate.

Movida pericolosa sui Navigli, quattro accoltellati

L'aggressione della scorsa notte sarebbe avvenuta per futili motivi. Secondo alcuni testimoni, all'interno di un locale sul Naviglio Pavese ci sarebbe stata una lite tra il gruppo di ragazzi italiani, tutti tra i 30 e i 35 anni, e l'egiziano, nel corso della quale sarebbero volati pure degli schiaffi. L'episodio sembrava essere finito lì, ma ha avuto purtroppo un seguito. Il 29enne egiziano è infatti andato a casa a recuperare il coltello e ha poi raggiunto i 4 ferendoli tutti con l'arma. Solo uno dei ragazzi accoltellati ha riportato ferite più gravi, ma non è in pericolo di vita. Già dimessi invece gli altri tre.

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