“Qui nessuno è straniero”: la festa per i primi profughi alla Montello oscura le proteste
"Qui nessuno è straniero". Questo uno degli striscioni che questa mattina sono apparsi in via Caracciolo a Milano, sede della caserma Montello. All'interno, dall'alba di ieri, sono ospitati 80 richiedenti asilo (tra cui 28 donne con bimbi piccoli), i primi dei 300 che troveranno alloggio qui fino al 31 dicembre 2017. Per loro l'associazione "Zona 8 solidale" ha organizzato una festa di benvenuto molto partecipata e calorosa, che ha in qualche modo oscurato le proteste. Sempre in via Caracciolo infatti, ma ieri sera, hanno sfilato per protestare contro i profughi alcuni cittadini riuniti nel comitato "Caserma Montello ai milanesi" insieme a CasaPound, Lega Nord e Fratelli d'Italia: fumogeni, cori da stadio e insulti all'indirizzo dei profughi e dei politici, oltre a riferimenti all'autarchia del periodo fascista.
A fare da contraltare a queste scene, questa mattina, l'abbraccio non solo simbolico tra milanesi e migranti: alcuni hanno voluto davvero far sentire il proprio calore a coloro che sono diventati a tutti gli effetti abitanti del quartiere. All'interno della caserma i profughi dispongono di alloggi dignitosi: si tratta di stanze con bagno, che dovranno dividere in due o tre se donne e in più persone se uomini, ospitati in camerate con letti a castello. Oltre alle stanze hanno a disposizione spazi comuni attrezzati con tv e tavoli.
La loro permanenza in caserma consentirà al Comune di Milano di liberare posti in altri centri di accoglienza, dove saranno ospitati i senzatetto in vista dell'inverno: "Meglio in caserma che per strada", è stato il mantra ripetuto dal sindaco Beppe Sala per rispondere alle polemiche.