Quarto giorno di Expo 2015: nei cluster ancora chiusi un quarto dei padiglioni
Dall'inaugurazione di Expo 2015 sono passati quattro giorni, ma nonostante il successo di pubblico non tutto procede per il meglio. A confutare la retorica del "va tutto bene" portata avanti da governo e società Expo Spa e già messa in dubbio dai sopralluoghi effettuati alla vigilia dell'inaugurazione da Fanpage, ci sono altri numeri. Sono quelli dei Paesi ospitati all'interno dei cluster, vale a dire i nove ampi spazi tematici che raggruppano sotto lo stesso tetto più nazioni, quelle che non si sono potute permettere un padiglione tutto per sé. In totale sono 84 i Paesi ospitati in 65 spazi: di questi, però, solo 48 sono al momento aperti. Lo rivela il Corriere, riportando anche la promessa del commissario unico di Expo Giuseppe Sala, che assicura: "Gli altri presto seguiranno".
Nei cluster chiusi un quarto dei padiglioni
La situazione più grave, come racconta il Corriere, è quella del cluster delle spezie: al suo interno solo un Paese, l'Afghanistan, accoglie i visitatori, ma la cucina è ancora inagibile e per ora i turisti devono accontentarsi di un tè di zafferano. Non va meglio nel cluster del cacao, dove dei sei Paesi ospitati solo il Ghana ha aperto il proprio spazio. La situazione è simile anche nel cluster dedicato a frutta e legumi. Per Sala il ritardo "è dovuto principalmente al mancato arrivo degli arredi espositivi dai luoghi d’origine". I commissari di qualche Paese, come Hugo Silva, direttore di Sao Tome e Principe, però precisano: "Parte della nostra merce è ancora in viaggio, è vero. Ma il nostro spazio ce l’hanno dato solo ieri. Mancava la corrente, non c’era Internet, l’ascensore non andava. E almeno la scritta col nome del nostro Paese potevano metterla sul davanti".
Tanti i Paesi in attesa di aprire: Benin, Gambia, Guinea Equatoriale, Capo Verde, Madagascar. Per tutti, i ritardi dovrebbero durare al massimo ancora pochi giorni, sperando di non fare cose affrettate che, come nel caso del padiglione della Turchia o dello spazio gestito dalla Regione Sicilia, potrebbero portare a figuracce o anche mettere a repentaglio l'incolumità dei visitatori. Qualche giorno di ritardo non è una grave colpa in una manifestazione che dura sei mesi. Ma sarebbe bello per una volta che qualcuno, nel governo o nella società Expo, ammettesse la verità: al traguardo del primo maggio non si è arrivati con tutte le opere completate.