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Quali sono le quattro moschee che il Comune di Milano vuole regolarizzare

Dopo il bando per i nuovi luoghi di culto del 2014, che si era definitivamente arenato due anni dopo per la sua incompatibilità con la legge regionale, il Comune di Milano ha presentato un progetto per regolarizzare quattro delle moschee che già si trovano in città, sotto forma di associazioni culturali. Ecco dove si trovano e qual è l’iter per la loro regolarizzazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Il Comune di Milano ci riprova. Dopo il bando per i nuovi luoghi di culto del 2014, che si era definitivamente arenato due anni dopo per la sua incompatibilità con la legge regionale approvata nel gennaio 2015, adesso Palazzo Marino ha presentato un progetto per regolarizzare quattro delle moschee che già si trovano in città. Nonostante l'assenza di un vero e proprio luogo di culto per i cittadini milanesi di religione islamica, infatti, in città sono diverse le associazioni religiose che, al loro interno, sono a tutti gli effetti delle piccole moschee. Una necessità per i credenti e anche un modo "informale" per sopperire a un principio costituzionale, quello di garantire la libertà di culto, minato dall'assenza di una reale moschea. La regolarizzazione dei luoghi di culto è inserito all'interno del Piano per le attrezzature religiose (Par), uno strumento che integra il Pgt (Piano di governo del territorio) e che era stato chiesto proprio dalla legge regionale, il cui impianto era stato sostanzialmente confermato dalla Consulta, a parte un paio di rilievi.

Tramite il Par la giunta Sala ha esaminato 61 richiesta di regolarizzazione presentate da vari enti religiosi. Le quattro moschee informali che potranno essere regolarizzate sono dei centri culturali già attivi e noti che si trovano in via Padova (zona Loreto), via Maderna (periferia Est, zona Forlanini), via Gonin (zona Giambellino) e via Quaranta (periferia sud, zona Vigentino). Oltre a queste associazioni islamiche Palazzo Marino intende regolarizzare tre centri religiosi cristiano-evangelici e due centri copti ortodossi. Il cammino per la regolarizzazione di queste strutture, soprattutto quelle islamiche, è però ancora lungo: in estate il progetto sarà sottoposto alle comunità interessate, tra settembre e ottobre tornerà in giunta ed entro la fine del 2018 sarà discusso e votato in Consiglio comunale, dove il centrodestra è pronto a fare muro contro il provvedimento.

Oltre alla regolarizzazione dei centri culturali già esistenti, il Comune intende anche assegnare a diverse confessioni religiose tre edifici di proprietà comunale che nel Par sono stati convertiti a edifici religiosi. Due (gli ex bagni pubblici di via Esterle, zona via Padova) e un edificio di via Marignano erano già stati assegnati nell'ambito del bando per i luoghi di culto che si era poi arenato. Nel Par oltre a questi due edifici se n'è aggiunto un altro, che sostituisce l'area dell'ex Palasharp: si tratta di un'area da individuare all'interno del parcheggio Trenno di via Novara.

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