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Puzza di plastica bruciata a Milano: la Terra dei fuochi lombarda preoccupa i cittadini

Questa mattina molti cittadini milanesi si sono svegliati respirando un persistente odore di plastica bruciata. La causa è il vasto incendio divampato domenica sera nel deposito di rifiuti in via Chiasserini, zona Quarto Oggiaro, le cui operazioni di spegnimento sono andate avanti per tutta la giornata di ieri. A bruciare sono stati migliaia di metri cubi di rifiuti speciali, che non avrebbero dovuto trovarsi nel capannone: l’azienda infatti non aveva le autorizzazioni necessarie per lo stoccaggio di quei materiali.
A cura di Francesco Loiacono
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L'incendio nel deposito di rifiuti in via Chiasserini (Foto Giampaolo Mannu)
L'incendio nel deposito di rifiuti in via Chiasserini (Foto Giampaolo Mannu)

Milano, cronache dalla nuova "Terra dei fuochi". Mezza città si è svegliata questa mattina, martedì 16 ottobre, respirando un persistente odore di plastica bruciata. I cittadini dei quartieri ovest della città (Citylife, Portello, zona Fiera fino a Pagano e corso Vercelli) si sono sfogati sui vari gruppi di quartieri presenti sui social network lamentandosi per i cattivi odori. E in tanti hanno individuato la causa: l'incendio al deposito dei rifiuti di via Chiasserini, a Quarto Oggiaro. Il rogo è divampato domenica sera nei capannoni della ditta Ipb Italia: i vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la giornata di ieri per finire di spegnere le fiamme. A bruciare sono stati quasi 16mila metri cubi di rifiuti speciali, gommapiuma, plastica e carta. Rifiuti che non avrebbero dovuto trovarsi nel capannone: l'azienda infatti non aveva le autorizzazioni necessarie per lo stoccaggio di quei materiali e, come riferito dall'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo, solo pochi giorni fa dopo un sopralluogo da parte della Città metropolitana e della polizia durante il quale erano stati trovati rifiuti "proibiti" era stata inviata una segnalazione in procura. Pochi giorni dopo, il rogo: una coincidenza troppo sospetta, sulla quale difatti indaga la procura di Milano.

Ad aggiungere ulteriori tasselli alla vicenda è stato Enrico Fedrighini, assessore all'Ambiente del Municipio 8: "L'impresa era stata sospesa dall'Albo Gestori Ambientali (Ministero Ambiente) nel giugno 2018: stop a qualunque stoccaggio. Luglio 2018: i tecnici di Città Metropolitana (ex Provincia di Milano) svolgono un controllo e verificano che il deposito è effettivamente vuoto e tale deve rimanere. Giovedì 11 ottobre: nuovo sopralluogo di Città Metropolitana: il deposito risulta saturo: nonostante la sospensione sono stati stoccati all'inverosimile rifiuti di varia natura; parte la segnalazione alla Procura. Domenica 14 ottobre, notte, via Chiasserini: il deposito va in fiamme". Questa mattina il vento ha fatto la sua parte, portando il cattivo odore fino al centro di Milano. E molti cittadini milanesi si sono così resi conto di come le parole di ieri del ministro dell'Ambiente Sergio Costa non siano così esagerate: "La guerra dei rifiuti in Lombardia è una battaglia che intendiamo combattere con fermezza e risolutezza da subito. La Lombardia è terra dei fuochi come il resto di Italia".

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