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Proiettili d’oro, cocaina e dollari in pasta di zucchero. La torta Scarface per il figlio del boss

Il dolce è stato preparato per i 40 anni di Carmelo Pio, fratello di Alfonso, arrestato nell’indagine della Direzione distrettuale antimafia per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e usura. Il gip ha definito l’immagine “emblematica” per rappresentare il contesto familiare connotato da un modello mafioso che si esprime anche nei riferimenti cinematografici.
A cura di Salvatore Garzillo
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Continuiamo a scrivere che la ‘ndrangheta al nord ha fatto un passo evolutivo, che ha cambiato l’abito, che non porta la coppola ma il doppiopetto, che le vere armi sono le valigette piene di soldi e non i fucili, e che si è raffinata al punto da confondersi con lo società civile. Poi arriva la nuova ordinanza della Direzione distrettuale antimafia sulle estorsioni della ‘ndrina di Desio e torniamo indietro alla raffigurazione oleografica. A pagina 146 del provvedimento firmato dal gip Guido Salvini spunta la fotografia della torta di compleanno di Carmelo “Melo” Pio, pregiudicato 44enne nato a Monza, fratello del 52enne Alfonso Pio (nato a Desio, protagonista dell’inchiesta e arrestato assieme ad altri 3), figlio del 74enne boss Domenico Pio. Quest’ultimo cugino del 56enne Candeloro Pio, affiliato alla locale di Desio col ruolo di “capo società”.

Soldi, cocaina e armi in pasta di zucchero

La torta serviva per festeggiare i 40 anni di Melo. E come celebrarlo? Con un bel ritratto di Tony Montana, il personaggio di Scarface interpretato da Al Pacino. Nella parte alta c’è il boss cinematografico con le mani piene di soldi, in rilievo (in pasta di zucchero) sono stati aggiunti una stagnola con cocaina, una banconota arrotolata per sniffarla, un grosso sigaro, proiettili d’oro tutt’attorno, questi ultimi usati anche per formare il numero 40. E poi una pistola semiautomatica, da cui esce un proiettile, e altre due banconote, stranamente da un dollaro.

Nell’ordinanza la foto definita “emblematica” ed è allegata proprio per dare la misura del contesto criminale. L’immagine risulta trasmessa tramite WhatsApp a Dominic Alessandro Pio, figlio di Alfonso Pio, che sul cellulare aveva altro materiale considerato interessante dagli investigatori. In un video il ragazzo è ripreso mentre spara con un’arma, in un’altro si vede una persona di spalle che spara verso una sagoma. Al destinatario dice di essere al poligono con suo zio “Melo” .

L’interlocutore, riferendosi a qualcuno non meglio precisato, gli scrive: “Quello è un altro scemo di merda che non vale un cazzo, lo dice pure tuo papà, è un nanetto di un metro e dice, che cazzo deve sparare è una mezza sega che non vale un cazzo”.
E Dominic Alessandro replica con un vocale: “Tu ricordati sempre, perché gli ‘ndranghestisti che sono fuori, non valgono un cazzo, quelli che valgono sono tutti in galera!”. 

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