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Professoressa colpita con una sedia in classe a Vimercate, studente confessa: “Mi perdoni”

Uno studente di 16 anni ha confessato di aver scagliato una sedia contro la propria professoressa di storia. L’episodio era avvenuto alla fine di ottobre nella classe terza per elettricisti all’istituto superiore Floriani di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, suscitando dure polemiche: “Ho fatto una cosa stupida. La prego, mi perdoni”, ha scritto lo studente in una lettera. Adesso rischia la sospensione o la bocciatura.
A cura di Francesco Loiacono
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"Ho fatto una cosa stupida. La prego, mi perdoni". Queste alcune delle frasi contenute nella lettera con cui uno studente 16enne ha confessato di aver scagliato una sedia contro la propria professoressa di storia. L'episodio era avvenuto alla fine di ottobre nella classe terza per elettricisti all'istituto superiore Floriani di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, suscitando dure polemiche. Perfino il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti aveva chiesto "una punizione esemplare" per il colpevole. Il lancio della sedia era avvenuto con le finestre chiuse e la luce spenta: la professoressa colpita, una donna di 55 anni, non era riuscita a individuare l'autore del gesto che da allora si è trincerato nel più completo mutismo, coperto probabilmente anche da qualche compagno: è difficile infatti pensare che nessuno, neanche chi gli era vicino, si sia accorto di nulla.

La professoressa colpita era finita al pronto soccorso con un trauma alla spalla e si era poi rivolta ai carabinieri per denunciare l'accaduto. Il dirigente scolastico del Floriani, Daniele Zangheri, aveva convocato un Consiglio di classe straordinario invitando i colpevoli a farsi avanti e preannunciando provvedimenti disciplinari per tutta la classe. Il preside aveva però allo stesso tempo difeso l'immagine del suo istituto, compromessa da una vicenda che, seppure grave, considerava un episodio circoscritto. Anche gli altri studenti dell'istituto, sui quali pendeva il pesante sospetto di voler coprire i responsabili del gesto, si erano ribellati all'accusa di essere omertosi e sabato scorso avevano manifestato per chiedere rispetto. Le forti pressioni di tutti questi giorni, alimentate anche da una convocazione nella caserma dei carabinieri per tutti gli studenti della classe in cui è avvenuta l'aggressione, alla fine si sono rivelate troppo forti per le spalle del responsabile del gesto, che ha così deciso di confessare, come riportato dal quotidiano "Il Giorno". Adesso si dovrà capire cosa accadrà al ragazzo da un punto di vista penale e disciplinare: la professoressa potrebbe decidere di ritirare la querela, ma è difficile che l'adolescente se la caverà con una semplice ramanzina. Lo studente, che ha spiegato che non voleva far male alla propria docente, potrebbe essere sospeso o addirittura bocciato.

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