Professore ucciso e nascosto a pezzi in valigia: ergastolo anche al secondo killer

Secondo ergastolo per l'omicidio di Adriano Manesco, l'ex professore di Estetica ucciso a Milano nell'agosto 2014 e poi fatto a pezzi e nascosto in una valigia nei pressi di un cassonetto. Dopo Paolo Grassi, condannato all'ergastolo lo scorso 28 luglio, anche il suo complice Gianluca Civardi è stato condannato con il massimo della pena dalla Corte d’Assise di Milano.
Il delitto del professore Adriano Manesco nell'agosto del 2014
I due il 7 agosto 2014 strangolarono il 73enne Manesco all'interno della sua abitazione di via Settembrini a Milano. Un delitto compiuto per impossessarsi dei soldi del professore di Estetica in pensione e andare a vivere in posti caldi, come Brasile o Thailandia, perché la vita dei due ragazzi non li appagava più. Successivamente avevano fatto a pezzi il cadavere nascondendolo all'interno di un trolley, che avevano poi abbandonato nei pressi della stazione ferroviaria di Lodi. Poco dopo, a Piacenza, erano stati fermati dalla polizia mentre cercavano di disfarsi dei loro vestiti sporchi di sangue.
Nel corso dell'ultima udienza del processo a Civardi – che ha scelto a differenza del complice il rito ordinario e non quello abbreviato -, Grassi aveva spiegato che Manesco era un pedofilo, e dunque era "più meritevole di morire rispetto ad altri". I legali di Civardi avevano chiesto per il loro assistito la perizia psichiatrica: il ragazzo, secondo quanto riferito da Grassi, gli aveva confidato che prima di morire voleva "provare la sensazione di uccidere una persona", perché le altre esperienze non lo appagavano.